ANNIVERSARIO DEL NAUFRAGIO DELLA COSTA CONCORDIA (cfr. post del 7 febbraio 2012)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Gennaio, 2013 @ 3:17 pm

Detto altrimenti: i tre comportamenti di Schettino

A sinistra nella foto, il promontorio che chiude da nord il golfo. Verso la poppa della nave, sulla carena di sinistra, al sole, lo squarcio

L’errore, la colpa una, grande, non perdonabile del comandante Schettino: essere finito sugli scogli, avere condotto la nave su una rotta non consentita, pericolosa, dannosa, pur avendo ogni strumento per stabilire la posizione della nave e la rotta, al metro! (PRIMO COMPORTAMENTO).

Dopo l’urto sul lato sinistro della nave, mentre stava virando leggermente a destra per allontanarsi dalla costa, non calcolandosi  che la poppa della nave avrebbe scarrocciato a sinistra verso lo scoglio le Scole di Punta de Castellari a sud di porto Giglio, cosa che è successa, Schettino ha scelto di non dare l’abbandono nave, di non fermare la nave, di non calare le scialuppe perché nel frattempo la nave avrebbe potuto affondare in acque profonde 81 metri (come da carta nautica dell’Istituto Idrografico della Marina, 2° Ed., giugno 1994, carta ufficiale dello Stato ai sensi della legge 2.2.1960 n.68) (SECONDO COMPORTAMENTO). Ecco forse la ragione del ritardo nell’ordine dell’abbandono nave. E’ questa la decisione che va valutata: con quello squarcio, ci sarebbe stato il tempo di fermare la nave ed evacuarla prima che, affondando in asse o – peggio – ribaltandosi, sprofondasse  in acque profonde, trascinando a fondo moltissime persone?

Resta da stabilire se la Compagnia di navigazione abbia dato a Schettino “il suggerimento”  di cercare di arenare la nave, per cercare di salvare la nave (e i passeggeri?), o se Schettino ha deciso tutto da solo. Quindi, per iniziativa di Schettino e/o per “suggerimento” della Compagnia, la nave ha proseguito non ancora troppo inclinata, quindi ha virato a sinistra (inclinandosi a destra per la forza centrifuga, il che ha ulteriormente terrorizzato i passeggeri) e andandosi ad arenare  inclinata sul lato destro sugli scogli di Punta Gabbinara, a nord di Porto Giglio, con lo squarcio e lo spezzone di scoglio al cielo, conficcato nella fiancata sinistra.

The rest are details. Compreso l’abbandono prematuro della nave da parte del capitano ben prima di tutte le altre persone (TERZO COMPORTAMENTO,  colpevole, ma molto meno del primo!).

P.S.: la rotta della nave corrisponde  alla traccia di un grosso “?”  Iniziando dal basso, cioè dal puntino del punto interrogativo. Dal basso verso l’alto la nave ha urtato dove si trova il puntino, in corrispondenza del piccolo promontorio che chiude da sud un golfo. L’isola è a sinistra, ma la costa si allontana per la presenza del citato golfo. La nave, proseguendo “verso l’alto”, a virato a sinistra si è arenata dove inizia il segno del “?” quando noi lo scriviamo su di un foglio in alto a sinistra, in corrispondenza del promontorio che chiude da nord il citato golfo, entro il quale Schettino voleva fare l’ “inchino”.