1) Liberalizzazioni – 2) Privatizzazioni – 3) Varie ed eventuali

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2012 @ 6:32 am

Detto altrimenti: non facciamo eccezioni e cominciamo “dall’alto”. E poi: saranno sufficienti nuovi “metodi” a garantirci la ripresa del Paese o non è forse meglio intervenire anche sulla sostanza?

Innanzi tutto grazie, Presidente Napolitano, grazie Presidente Monti. Grazie a voi infatti avvertiamo che il veliero Italia non è più nave senza nocchiero in gran tempesta … ed ha finalmente, di nuovo, dopo tanto tempo, un timoniere alla barra (anzi due, mi stavo sbagliando, mi scusi Presidente Napolitano) e viaggia “a fil di ruota”, cioè con il vento delle riforme necessarie in poppa piena: per un clipper (foto a fianco) era l’andatura più veloce in assoluto, fino a 30 nodi (!) , cioè quanto un moderno traghetto aliscafo, ma anche la più pericolosa in caso di errore, anche minimo, del timoniere. 

1) Liberalizzazioni

Avrei apprezzato moltissimo che fosse stato reso noto a tutti noi l’elenco completo di tutte le liberalizzazioni possibili  (come si fa con la lista della spesa) con l’indicazione dei criteri adottati per stabilire la priorità ed il peso specifico di ognuna quanto agli aspetti economici e di catalizzazione dello sviluppo. Sapete … tanto per capire come stanno le cose … mica per altro … e poi come si inquadra il tutto rispetto ad un’altra lista, quella degli interventi contro le grandi evasioni ed elusioni fiscali e le super retribuzioni. Tutto sarebbe stato assai più digeribile.

 

Se è vero poi come è vero che la rete non deve essere di proprietà della “operating company”, cioè del fornitore del servizio o dei beni, una delle prime su cui intervenire sarebbe stata la rete dei distributori di carburante “liberandone/liberalizzandone” la proprietà, o, in subordine liberando i gestori dall’obbligo di acquistare il carburante di “quella” marca. Si sarebbe creata concorrenza e forse si sarebbero sconfitti anche eventuali cartelli, il prezzo del carburante avrebbe potuto diminuire e tale discesa avrebbe trascinato con sé tante altre discese ….

Edicolanti: possono fare sconti sui quotidiani? Ma a monte, gli edicolanti acquisteranno solo i quotidiani disponibili a fare a loro volta uno sconto?

Taxi: al momento li avrei messi in coda all’elenco delle liberalizzazioni, tanto ne avevo ben altre da fare prima, senza andarmi a cercare con il lanternino una protesta che, come quella dei camionisti,  ha una visibilità in termini di effetti (negativi) ben oltre il peso della rappresentanza degli interessi coinvolti.

Sciopero dei camionisti. Scioperare è legittimo. Abusare dello sciopero,  no. Occorre ripristinare la legalità. Tuttavia ciò che mi colpisce maggiormente è che si scioperi sempre a difesa di interessi di singole categorie e non a difesa del bene comune, della morale comune violata. Dobbiamo crescere tutti, quanto a sensibilità civica. Altro che il “panem et circenses” degli ultini 17 anni!

2) Privatizzazioni

… delle Spa pubblche, statali e locali, miste pubblico-private … a quando? (Si veda il mio post del 14 gennaio 2012).

3) Varie ed eventuali

Un agriturismo nel Delta del Po ... appunto ... uno

 A) Politiche per i giovani. Quanto allo sviluppo, ben vengano le SpA facili per i giovani, ma se poi le banche non fanno loro credito? E poi, lanciamo un programma con contenuti di sostanza e non solo di metodo. Tanto per fare un esempio si veda quanto  da me ipotizzato nel post del 18 dicembre per il Trentino (che invito i lettori a rileggere): valorrizzare i nostri punti di forza “diffusi”: la forza lavoro giovanile, il turismo culturale, i siti archeologici, le bellezze naturali. Ad iniziare, ad esempio, da una cooperativa giovanile che organizzi e gestisca la piena  valorizzazione (piena! Oggi non è certo così, ci sarebbe ancora molto da fare) delle attrattive turistiche del Delta del Po, tanto per dirne una … con un finanziamento pubblico per la fase d’avvio dell’iniziativa, o quanto meno con la garanzia pubblica su fidi bancari. 

B) Rafforziamo l’Europa. Da ultimo, in cauda venenum … Vogliamo far crescere l’Europa? Che tutti i singoli Stati diminuiscano di molto (molto!) le retribuzioni dei loro parlamentari e aumentino di molto (molto!) quelle dei parlamenari europei. Dopo, probabilmente, sarà più facile trasformare molte funzioni statali in funzioni europee e trasferirle ivi  … non credete?