L’ULTIMO LIBRO CHE HO LETTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Febbraio, 2013 @ 5:43 pm

Detto altrimenti: non nel senso che non ne leggerò più … ma solo l’ultimo ad oggi!

Pomeriggi del caffè libreria Il Papiro di Via Galilei. Raffaella ha suggerito un giallo: Peter May, “L’isola dei cacciatori di uccelli”(Ed. Giulio Einaudi Stile Libero Big, 415 pagine, €19,00). Dice che è bello, introspettivo. Lo acquisto. Lo leggo. Ve lo consiglio.

Siamo nelle isole Ebridi (in gaelico scozzese Innse Gall) al largo della costa occidentale scozzese.

C’’è anche una trama “gialla” niente male perché molto “umana”.
C’è anche molta descrizione del paesaggio.
C’è anche molta introspezione, molta nostalgia del ritorno e della partenza.
C’è anche il richiamo al rispetto della natura.
C’è anche la forza del mare e del male.
C’è anche l’amore. Cercato, trovato, sciupato, perso, ritrovato troppo tardi.

C’è “anche”, direte voi, ma allora, cosa c’è “soprattutto”? Lo si capisce solo verso la fine del romanzo. C’è soprattutto la capacità di amare di una donna. Di amare anche non ricambiata, di dare senza chiedere, di restare, di durare (to last, in inglese), di resistere, di esistere, di esistere per gli altri, per l’altro.

Capitoli alternati. I flash back, in prima persona. Gli altri, in terza.

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.