IL PAPA SI E’ DIMESSO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Febbraio, 2013 @ 8:22 am

Detto altrimenti: ieri, 11 febbraio 2013, ricorrenza dei Patti Lateranensi, con decorrenza alle ore 20,00 del 28 febbraio 2013. Erano otto secoli che non accadeva.

Auf Wiedersehen!

Motivi di salute, forse. Sicuramente possono avere inciso. Cioè, impossibilità, per mancanza di salute e di forze, di affrontare i molti nuovi problemi che coinvolgono la Chiesa. Questa motivazione si può essersi sommata o può essere stata sostituita da un’altra: coerenza con i propri principi, e cioè la presa di coscienza della inconciliabilità del proprio conservatorismo rispetto alla necessità di confrontarsi con il richiesto adeguamento della Chiesa all’evolversi dei tempi: crisi delle vocazioni, matrimonio dei sacerdoti, sacerdoti donne, sacramenti ai divorziati, inizio e fine vita, contraccezione, etc..

In ogni caso il Papa si è reputato non più idoneo rispetto a quanto avrebbero richiesto i tempi. Prendiamone esempio: panta rei, tutto scorre. Noi invecchiamo, i tempi cambiano. Fino ad un certo momento è necessaria ed utile la nostra esperienza. Oltre quel momento però noi stessi siamo inadeguati – per ragioni interne e/o esterne a noi stessi – a rapportarci con i tempi. Ed allora dobbiamo farci da parte. L’eterna giovinezza, del corpo, della mente, della fantasia, della creatività, non esiste. Nemmeno per i politici. Nemmeno per un politico in particolare. Per carità … lungi da me paragonare il Papa ai politici al papa, tanto meno a un politico particolare. Dico solo che anche se io non mi sognerei mai di paragonarmi al Papa, tuttavia posso ben aspirare di imparare qualcosa dal Papa. Devo tradurre o si è capito il riferimento a “quel” politico?

Io sono un “credente laico”, cioè mi rifaccio innanzi tutto alla Morale del “non fare agli altri …” così come espressa per la prima volta nel codice di Hammurabi nel 1850 a- C. e come ripresa e fortemente testimoniata da Gesù Cristo. Indi mi rifaccio al Vangelo e da ultimo alla Religione (che “ha” una morale, non “è” una morale), Religione la quale è Creazione e Resurrezione. Orbene, se si esamina la questione sotto quest’angolo visuale, poiché la Morale della nostra Religione coincide con la Morale laica di Hammurabi, se ne deve dedurre che possono esservi persone “morali” anche se non credenti, e cioè che gli “sponsor” della Morale sono assai più numerosi dei credenti nella nostra Religione.

A mio avviso la “crisi della Religione” è duplice. Innanzi tutto e soprattutto “crisi delle religioni” intesa come crisi della convivenza pacifica e reciprocamente rispettosa di religioni diverse. Quindi, la crisi della Religione è dovuta, in buona parte, alla crisi della “componente morale” della Religione, nel senso che io posso ben dichiararmi credente quanto alla Creazione ed alla Resurrezione, ma poi tradire la Morale per l’immoralità e, quel che è peggio, tradire anche l’immoralità per una ulteriore passione: l’amoralità.

Ecco, sono arrivato al dunque. A mio sommesso avviso il primo problema dei nostri tempi, non è il lavoro, l’ecologia, le risorse energetiche etc. bensì è la Questione Morale, risolta la quale tutto il resto si risolve. Sono utopistico? Ok, lo ammetto anche, ma nella vita occorre avere un’utopia, un credo, un obiettivo cui tendere … da dove cominciare? Da “credente laico” mi permetto di affermare: da due documenti, il Vangelo e la nostra Carta Costituzionale.

A proposito di Morale e di Roma … nel frattempo a Roma, Roberto Ceraudo, ex amministratore delegato di Breda Menarinibus – azienda del gruppo Finmeccanica – arrestato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta su una presunta tangente da 800.000 euro per la vendita di autobus all’azienda di trasporti del Comune di Roma (Atac) resta in carcere.

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.