E’ MORTO DON DANTE CLAUSER

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Febbraio, 2013 @ 7:35 am

Detto altrimenti:  “Open blog”? Ed ecco allora il graditissimo post di Luigi Oss Papot, che ringrazio vivamente anche a nome di tutte le lettrici e di tutti i lettori

Inizia

È un onore per me (ma dai Luigi … semmai lo è per me ospitarti! Ma gli onori riserviamoli a Don Dante …N.d.r.) avere la possibilità di ricordare Don Dante Clauser con un post in questo blog. Non mi sembra il caso tuttavia di redigere una semplice biografia (sarebbe sminuente), che tra l’altro vi consiglio di leggere nel suo libro “La mia strada”, edizioni Il Margine, né mi pare opportuno crearne un quadretto, cosa che lui non avrebbe gradito (come ha spiegato nell’omelia del suo funerale don Cristelli).
Di cose buone ne ha fatte tante don Dante, e di tutte queste può andare fiero (senza bisogno di condoni, come è stato detto, ed ogni riferimento a persone è puramente casuale).
Io credo che il modo migliore per ricordarlo sia raccontare i “piccoli miracoli” che è riuscito a far compiere anche ieri, il giorno del suo commiato: per prima cosa ha messo, ancora una volta, gli ultimi in primo piano, seguendo il passo del Vangelo letto ed anche del passo “gli ultimi saranno i primi”. C’erano tante persone, magari anche non credenti, ma che Don Dante è riuscito a far riunire.
Ha “messo in fila” tutti, anche i politici più importanti, che appunto si sono messi in coda silenziosamente per benedire la bara. Una teoria lunghissima di persone che per l’ultima volta hanno sostato davanti a lui.
Un altro “miracolo”, che forse per la prima volta è avvenuto in una chiesa, è stato sentire risuonare parole arabe nel duomo trentino: parole per la maggior parte dei presenti incomprensibili, ma dal grande significato per quanti, musulmani, sono stati comunque accolti e aiutati da don Dante. Come è stato detto, oltre ad un pasto caldo, una doccia ed un luogo in cui rifugiarsi, agli “ultimi” veniva offerto di recuperare la propria dignità, di far tornare persone le persone (si veda per questo i commenti al post sulle dimissioni del Papa), e non solo un rifiuto della società.
Fra quelle parole arabe si è riconosciuto solo un “Dante”, “Punto d’incontro” e il finale “grazie”.
Strideva un po’ la magnificenza della cattedrale, gli onori che gli sono stati attribuiti anche nel suo ultimo viaggio, con la filosofia “semplice” di Don Dante. Come semplice è dirgli grazie per quello che ci ha lasciato.

Finisce

Grazie, Luigi.  Io non ho avuto modo di conoscere Don Dante. Tuttavia ho appena finito di leggere il bellissimo libro di Neera Fallaci “Dalla parte dell’ultimo – Vita del prete Lorenzo Milani” Ed. BUR. , che mi permetto di consigliare a tutte le lettrici ed i lettori del blog. Da parte mia, cercherò di leggere “La mia strada”. Certo che gli uomini sono molto diversi fra di loro: leggete il post successivo!

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

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