CONSIDERAZIONI DI UN (QUASI NEO) BLOGGER

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Febbraio, 2013 @ 12:57 pm

Detto altrimenti. …. cioè … considerazioni mie. E vostre, ovviamente, se commentate il post!

Blogger. Quasi neo. Infatti iniziai il 6 dicembre 2011. Ad oggi ho “postato” (pubblicato, quanto è più bello!) 584 post (articoli, vedi parentesi precedente), questo compreso.

No, non considerazioni sul risultato elettorale e sulle prospettive della politica, ma sugli strumenti utilizzati. Meno mega cartelloni per le strade, meno manifesti, meno comizi in pubblico (tranne un caso …), molta TV, moltissimo web.

L’agorà nella antica Atene

La piazza televisiva, è già una prima piazza. Ma la piazza vera, quella con il selciato …una fatica … i trasferimenti, la stanchezza fisica … eppure la piazza, l’agorà greca, … esserci, in piazza,  ha un suo ritorno, mette a contatto fisico le persone, avvicina l’elettorato al candidato … soprattutto se il candidato è maestro nella comunicazione, nel coinvolgimento …

E poi, la rete, ma cosa ha in più la piazza web rispetto alla sua più recente rivale, la TV? E’ che in rete puoi inserirti, rispondere, dialogare, cioè “communiter agere” agire insieme, cioè “comunicare”. La comunicazione, alcuni leggono questo termine come cum munus, con impegno, nel senso di essere accomunati dallo stesso compito (altro significato di munus è “dono”, da cui il nostro “munifico”). Io preferisco far risalire “comunicazione” a “communis actio”, azione comune.

La forza del web. Ben si comprende come in alcuni paesi nei quali la democrazia è “suscettibile di essere migliorata” (che sia la Cina?) l’accesso e l’utilizzo della rete sia oggetto della censura.

Io stesso, to say the truth, non sono un grande tecnologico … ho il mio PC portatile, il mio (ormai) vecchio telefonino … quanto basta. E quando, come questo mese, il mio PC è “dal meccanico” e sono costretto ad usare il computer fisso di mia moglie, quando mi sposto mi sento un po’ orbo del mio fedele compagno di pensieri, riflessioni, scritti e commenti.

Ecco, gli accessi. Io sono (cioè, i vostri accessi sono) a 22.000 al mese, e di questo vi ringrazio. Mi dicono infatti che sia un ottimo risultato data la mia “giovane età” di blogger, non certo fisica visto che “io” sono un “modello 1944” … ma soprattutto i vostri commenti scritti, amiche lettrici ed amici lettori. Ricevere un commento è come – una volta – era ricevere una lettera dalle mani del postino. E’ un gradevolissimo riscontro al mio “lavoro” che poi per me tale non è: piuttosto un passatempo ed un impegno sociale e culturale. Mi dicevano: vedrai che andando in pensione si rischia la depressione … ma qua’ depressione? Grazie al Dio ho la salute, pedalo molto (4.000 km all’anno), scio molto, leggo molto, scrivo molto, ascolto molta musica, sto molto con mia moglie e la mia nipotina Sara …e alla sera “sono stanco ma contento della bella giornata trascorsa”.

Ma torniamo al web. Alcuni post fa vi dissi che questo era ed è un open blog, nel senso che se qualcuno di voi vuole postare (pubblicare) un suo post, lo mandi pure al mio indirizzo mail privato e segreto (riccardo.lucatti@virgilio.it) ed io lo pubblicherò, a suo nome, naturalmente. Già ho ospitato quattro open post, ed allora, cosa aspettate, coraggio! Gli argomenti non mancano! Facciamo un po’ di tribuna politica ed economica anche noi (cioè, anche voi stessi!) … ma soprattutto, facciamo anche un po’ di tribuna sociale, culturale, amicale … infatti, “non di sola politica ed economia vive l’uomo”.

Abbiamo il web. Approfittiamone! “Comunichiamo”!Vi aspetto!

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.