MUSICA MUSICA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Marzo, 2013 @ 6:32 am

Detto altrimenti: Corrado Ruzza a Riva del Garda

 

Nell’ambito della stagione di concerti organizzati dalla locale Associazione Amici della Musica, presieduta da oltre 50 anni da Ruggero Polito, Presidente emerito del Tribunale di Rovereto, sabato scorso, nella sala dell’Auditorium del Conservatorio Bonporti, Riva del Garda, abbiamo assistito alla esecuzione integrale dei nove brani che costituiscono il primo libro degli  “Anni di pellegrinaggio” di Franz Listz.  Relatore e pianista, il M° Professor Corrado Ruzza.

 

 

 

Si tratta di composizioni scritte da Franz Liszt durante la sua permanenza in Svizzera negli anni 1835-1836. Più che di permanenza, si potrebbe parlare di esilio o quantomeno di rifugio, a seguito di uno dei più clamorosi scandali che investirono Parigi in quegli anni, allorquando la contessa Marie de Flavigny, appartenente ad una delle famiglie più in vista dell’aristocrazia e moglie del colonnello di cavalleria Charles d’Agoult, abbandona il tetto coniugale ed una figlia per fuggire col ventiquattrenne compositore ungherese, travolta da una passione che rasenta il delirio mistico.

 

Franz Listz al pianoforte. Di spalle, l’amata. Di fronte, Beethoven.

I paesaggi alpestri diventano così il riparo dai commenti malevoli di una società fin troppo pronta a sancire l’obbedienza ad aride convenzioni e assai meno a perdonare chi decide di seguire il proprio cuore nonostante le conseguenze. Ma i pittoreschi paesaggi elvetici sono anche la fonte di ispirazione per il compositore che, nell’incontro con la natura, fissa nelle note i propri stati d’animo, ora gioiosi, ora tormentati, contribuendo in maniera determinante alla definizione del sentimento romantico che proprio in quegli anni si andava affermando nei vari campi dell’arte. Corrado Ruzza, avvalendosi della proiezione delle stampe incluse nella prima edizione del ciclo e del commento alle citazioni letterarie poste a fronte di ognuno dei nove brani – tratte da opere di Byron, Schiller e Senancour in cui è evidente il parallelo autobiografico con le circostanze della coppia di fuggitivi – ha magistralmente dato luogo ad un’originale rappresentazione multimediale in cui gli spettatori hanno potuto cogliere aspetti della musica altrimenti inaccessibili al solo ascolto, in una sorta di affascinante viaggio romantico.

Sala piena, uditorio letteralmente rapito. Successo a tutto campo. Grazie, M° Ruzza, per la splendida lectio magistralis!