UN POST D’INTERVALLO … FRA TANTI ALTRI TROPPO SERIOSI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2013 @ 6:03 pm

Detto altrimenti: se navigate (rigorosamente a vela, mi raccomando!) nel Golfo di Trieste, alzato lo sguardo verso i monti che circondano la città, vedrete il profilo del Monte Grisa è interrotto da una piramide tronca, il Tempio Mariano. Ora, senza voler essere blasfemo, uno studente triestino, rimpiangendo il tempo passato nel quale era solito isolarsi su quell’altipiano con la sua bella “muleta” (ragazzina), ha composto la seguente canzone che può essere cantata sull’aria de “Il ragazzo della Via Gluck”:

Tempio Marian

In alto, il Tempio Mariano; sul mare, la Bora!

No s’é più ‘l tempo
che a monte Grisa
andar te podevi
mutande e camisa
te se sentavi
soto ‘l fogliame
dopio de nero
panini e salame
portar te podevi
una bela muleta
per sbrazzolarla
nasando l’erbeta.

Là dove g’era l’erba ora s’é
Tempio Mariàn
quel bruto brusco che rovina (brusco, bruscolo)
nostro altipiàn!

 

 

Una “Barcolana”: qui il Tempio non è inquadrato

No s’è più pase
tra l’erba dei prati
s’è tuto un casoto
de monaghe e frati
preti che ziga (ziga, gridano)
campane che sona
boyscout che canta
marciando in colona
vescovi, nònzoli (nònzoli, chierichetti)
vecie zitele
che vendi Cristi
Madone e candele.

Là dove g’era l’erba ora s’é
Tempio Mariàn
quel bruto brusco che rovina
nostro altipiàn!

No so no so
perché i continua
a costruire
le cése
e non lasciano l’erba …
… non lasciano l’erba …

                                       Anonimo Triestino