TAGLIO DI COSTI, SPRECHI E PRIVILEGI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2013 @ 8:15 am

Detto altrimenti: ma insomma, non si può parlare solo di questo e poi, il prestigio delle istituzioni … si, vabbè, dico io, ma intanto, con i denari gestiti in modo “riservato” dalle Fondazioni dei partiti politici, come la mettiamo?

Onda di risacca

 

Ecco, ci risiamo. Arriva l’onda di ritorno. Adesso cominciamo a prendercela con i “censori” perché i “censiti” o i “censendi”, cioè i ladri, i privilegiati, le caste, gli spreconi … tutti costoro  insomma, poverini … tutto sommato … devono campare pure loro … E poi, il prestigio delle istituzioni, dove lo mettiamo? Che vuol dire, ridurre il numero dei parlamentari, dei consiglieri, etc.? E poi abbiamo ben altro cui pensare ..

 

De Rita

 

No, non ci sto. Ecco, sono costretto a casa da una bronchite – e ve ne siete accorti ieri, se non altro da quanti post ho pubblicato – e ‘sta mattina mi stavo giusto chiedendo quale argomento avrei potuto trattare. Ascolto la rassegna stampa e De Rita, persona che io ho sempre stimato e stimo, mi offre lo spunto. “Insomma, dice, non esageriamo … non è questa la priorità più urgente” afferma, cioè quella del ridimensionamento dei costi della politica … dei privilegi delle cosiddette caste …”

 

Eh no, De Rita, no … questa volta non posso seguirti. Infatti, che deve dire un pensionato INPS che riceve una pensione da 5-6-700 euro al mese quando apprende che il “suo” presidente, cioè il presidente dell’INPS riceve uno stipendio di 100.000 (centomila) euro al mese?
E il nostro Capo della Polizia che riceve uno stipendio triplo rispetto al suo collega USA?
E poi lo so che dimezzando il numero dei parlamentari non si risolve il problema della finanza pubblica, ma gli USA ne hanno la metà dei nostri!
E le banche? Le banche che pagano 40 milioni di euro di buonuscita ad un proprio capo?
E i continui scandali, furti e sprechi? Uno al giorno leva quello di ieri di torno …

Basta, rischio di diventare noioso, la noia porta alla disattenzione e la disattenzione lascerebbe ulteriori spazi agli abusi. Però uno sfizio me lo voglio levare, e sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura sui denari gestiti dalle Fondazioni dei partiti politici.

 

Quanti ne sono "fioriti" di Fiorito?

Le Fondazioni. Se ne costituiscono per raccogliere fondi per progetti di ogni tipo: sociale, medico, culturale, bancarie  e … politico. Già perché le Fondazioni godono di particolari regimi fiscali, gestionali e di bilancio che lasciano molto più “liberi” (troppo liberi!) i loro amministratori di gestire i fondi. Una riprova? Poco tempo fa, quando si scoprirono i primi furti di alcuni tesorieri dei partiti, un presidente di partito fu libero di decidere in modo assolutamente discrezionale di devolvere in beneficienza una notevole somma prelevata dalla “sua” Fondazione. Ma come è stato libero di utilizzarli bene, quei fondi, altrettanto sarebbe stato libero di utilizzarli male. Come in effetti molti tesorieri e molti partiti hanno fatto e come probabilmente sono ancora liberi di fare. E allora, ecco un ulteriore obiettivo per il prossimo governo, o un ulteriore argomento per la prossima (speriamo di no!) campagna elettorale: una “pettinata” a tutti i tesorieri dei partiti e a tutte le Fondazioni, dei partiti, bancarie e di ogni altro tipo. Altrimenti sarebbe come, di una grande botte, chiuderne il piccolo rubinetto e lasciare che il vino si disperda dal “cocon”, cioè dalla grande apertura prevista per l’accesso dell’operaio addetto alla pulizia della botte stessa.

 

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