SOTTO I PONTI DI TRENTO FERSENA SCORRE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Aprile, 2013 @ 6:51 pm

Detto altrimenti: “Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna” …

Così inizia una bella poesia di Guillaume Apollinaire.

Oggi piove a Trento. Una primavera che sa un po’ di autunno. Sono uscito a passeggiare lungo “la Fersena”, in lingua italiana “Il Fersina”, torrente quasi fiume, affluente dell’Adige, che scendendo dalla Valle dei Mocheni (Mochen Thal, l’unica valle tedesca del Trentino) e “scorrendo sotto i ponti di Trento”. regala alla città uno splendido viale di ippocastani. Due pescatori. Ieri c’era in azione un loro concorrente: un airone cinerino. A 900 metri dal Duomo della città. La poesia che segue ha qualche anno. Le foto sono di oggi.

Ed ecco il mio “Canto di Trento a la Fersena”

Sei vivo.
Mi parli col suono di luce
dei tuoi mille occhi di rivo
splendenti nel verde.
Dapprima
mi sembri annoiato
nel lento rigiro
che sempre conduce
al tuo limitato infinito
eletta dimora
di anatre urbane
ed aironi
in morbide anse di steli
ov’acqua
fra ‘l fiore che odora
con tenue sospiro si perde.
Ma ecco
improvviso
uno slancio
al pari del cervo brunito
che hai visto saltar le tue rive
braccato dal cane
ed hai ristorato
offrendoti invito alla sete
ed alle corse un po’ schive
del giovane re incoronato.
Ancora …
hai negli occhi il ricordo
di una prudente marmotta
del falco
che lento
si libra nel cielo in agguato …
di un movimento …
di vita che lotta …
di tenero nido violato.
Tu nasci ove aria rinfresca.
Poi …
scendi la cima
scoscesa di valle tedesca
qual liquido velo nuziale
che adorni la Sposa Atesina
e rechi in pianura
la figlia del suolo innevato
i fulgidi pesci d’opale
il tenue lenzuolo
che dona ristoro all’arsura
di ninnula cuna
il manto di brezza
che stendi alla luna
ed olezza.
E dolce assopisci il bambino
cantandogli la ninna nanna
che i monti ti hanno affidato.
Tu sei Poesia
il capolavoro scolpito
del grande Pittore Trentino
che ascolto
rapito all’oblìo
insieme alle fronde
degli ippocastani
che sopra le spalle
ti fan capolino ondeggiando
e curioso
protendono il volto
sull’armonioso spartito
del tuo gorgoglio.
Ma ora prosegui il tuo viaggio
e mentre ricevi altre sponde
le mie vecchie mura imperiali
riflesse
ti rendono omaggio
più belle pe’ i grandi regali
che porti di piccole onde.