SANITA’ CONVENZIONATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Aprile, 2013 @ 10:50 am

Detto altrimenti: convenzioni da rivedere

Tizio si sottopone ad una visita ortopedica in una clinica privata: 200 euro. Emerge che occorre una operazione al “crociato”. “Quando è possibile operarsi?”, domanda Tizio. “Qui da noi, a pagamento (operazione completa, 12.000 euro), la settimana prossima. In regime di servizio pubblico convenzionato, sempre qui da noi, fra sette mesi”.

Poco tempo fa, in autostrada, ebbi a richiedere il soccorso stradale. Arrivò un carro attrezzi di una ditta privata (diversa dall’ACI, che pur sempre associazione privata è) che mi chiese di certificare il tempo intercorso fra la mia chiamata di soccorso e il loro arrivo sul posto. “Sa, mi disse, per convenzione abbiamo l’obbligo di arrivare entro tot minuti dalla chiamata, altrimenti ci revocano la concessione”.

Oggi ho collegato i due fatti e mi sono detto: si potrebbe fare altrettanto nella sanità, e cioè, ad esempio, imporre alle cliniche private convenzionate di esporre i tempi di attesa “privati” e di intervenire “a regime pubblico” ad esempio entro un multiplo ragionevole del “tempo di attesa privato”, stabilendo, ad esempio, che il tempo di attesa “pubblico” non può superare di n volte il tempo di attesa “privato”, a costo di fare aspettare un po’ di più qualche “privato” a vantaggio di un riequilibrio dei tempi “pubblici” e “privati”.

Le precedenze dovrebbero essere riservate ai casi urgenti, ricchi o poveri che siano.