IL BILANCIO DELLO STATO, QUESTO SCONOSCIUTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Aprile, 2013 @ 5:48 pm

Detto altrimenti: ma siccome “lo Stato siamo noi” invece dovremmo conoscerlo, o no? Ovvero, qualche nozione per i non addetti ai lavori … e siamo in tanti!

All’interno delle società per azioni pubbliche e private, circolano diversi tipi di documenti informativi, da quelli completamente dettagliati (operativi) a quelli più sintetici per la direzione (detti appunto “direzionali”), a quelli ancora più sintetici, per il Consiglieri di Amministrazione, a quelli riassuntivi per gli Azionisti.

Tutti i documenti, però, devono essere immediatamente leggibili e immediatamente significativi agli occhi delle persone che, ai diversi livelli, ne sono i destinatari.

Ora, noi Cittadini siamo “i proprietari”, i “condòmini” dell’Italia, della nostra casa, della nostra terra, della nostra Patria. Praticamente, mutatis mutandis, siamo gli Azionisti del Sistema Italia, per governare il quale eleggiamo degli “amministratori”, chiamati “amministratori pubblici” i quali dovrebbero occuparsi del bene comune. E li eleggiamo sulla base del loro “curriculum” e del loro “progetto per il Paese”.

Spesso però il progetto che ci viene presentato è generico, spesso non conosciamo i numeri della situazione di partenza, sicuramente solo pochissimi di noi hanno l’accesso e sono comunque in grado di capire come si evolvono i numeri (finanziari, economici, statistici) del Sistema Italia.

Ora, il bilancio di una Spa è composto da un conto economico (quanto ho guadagnato o perso, cioè il saldo dei costi e dei ricavi); da una situazione patrimoniale (migliorata se ho guadagnato; peggiorata se ho perso), e dal prospetto dei flussi finanziari (quanto incasso e quanto spendo).

Nel caso Italia parliamo sempre e solo dei flussi finanziari, cioè, se spendo più di quanto incasso, c’è il deficit (che l’UE ci impone non superi il 3% del PIL). Poi ci occupiamo non dell’intera situazione patrimoniale (tante voci di attivo; tante di passivo), ma di una sola voce del passivo: la somma dei titoli del debito pubblico (i famosi 2.000 e ormai ultra miliardi di euro).

Recentemente ci siamo accorti che esistono altri 80-120 miliardi di debiti delle pubbliche amministrazioni verso i loro fornitori. Presto forse ci accorgeremo anche che esistono i debiti verso banca di tante Spa possedute da Enti Pubblici.

Ma come si fa a star dietro a tutto … dice qualcuno … è difficile avere i saldi di tutto … Ma come? Se io sono a capo di una mega azienda, avrò sotto di me alcuni direttori, i quali a loro volta, avranno – ognuno – dei sottomessi e così via (nella organizzazione Siemens il numero massimo di sottoposti è di cinque persone; oltre si rischia che il capo diventi un collo di bottiglia). Operando con ordini, poteri, responsabilità e controlli a cascata, si può e si deve venire a capo di ogni situazione in tempi brevi. Altro che “è difficile, non è possibile”.

Concludo. Solo dopo avere ed avere illustrato ai Cittadini i numeri veri, completi, reali, raggruppati per voci omogenee e immediatamente significative e intellegibili, riguardanti della nostra “Situazione Italia” dal punto di vista economico, patrimoniale, finanziario e statistico, ha senso prospettare ai Cittadini la propria proposta di politica economica e di gestione del Paese.

O no?