PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Aprile, 2013 @ 11:02 am

Autorità o autorevolezza?

Bertrand Russell nel suo saggio “Autorità e individuo” sul rapporto fra il singolo e la società, ha criticato tutti i totalitarismi del secolo scorso, compreso il comunismo ed il capitalismo, in quanto capace di offrire solo a pochi la possibilità di iniziativa. Oggi criticherebbe chi aspira al 100% dei voti!

Russell riteneva che il sistema del decentramento statale fosse il migliore perché più idoneo a dar spazio alla partecipazione del singolo al governo locale. Egli chiamava questo sistema “devoluzione”. Secondo Russell dovrebbe esserci un governo unico mondiale con il compito di prevenire le guerre e i conflitti fra gli stati; tale governo tuttavia non avrebbe dovuto intervenire nella gestione dei governi nazionali, e questi non avrebbero dovuto intromettersi nell’amministrazione dei governi locali.

Mutatis mutandis, potremmo dire che oggi Russel suggerirebbe quanto meno un governo unico europeo con il compito di prevenire i conflitti fra gli stati e verso l’esterno dell’Unione, si tratti di conflitti d’ogni genere: militari, economici, finanziari, fiscali. Tale governo non dovrebbe intervenire nella gestione dei governi nazionali, e questi non dovrebbero intromettersi nell’amministrazione dei governi locali e delle euroregioni.

Inoltre, credo che oggi Russel scriverebbe un saggio anche su “Autorevolezza e individuo”. Autorità e autorevolezza, caratteristiche (notate, non uso il termine “doti”) oggi purtroppo confuse. Infatti a mio avviso l’autoritarismo dell’autorità è una caratteristica, l’autorevolezza una dote.

Con il termine autorità (dal latino auctoritas, da augeo, accrescere) si intende quell’insieme di qualità proprie di una istituzione o di una singola persona alle quali gli individui si assoggettano in modo volontario per realizzare determinati scopi comuni. L’autorità è corrispondente al livello gerarchico, quindi al potere della posizione ricoperta.

L’autorevolezza è invece riconosciuta dagli altri. Gli altri che identificano, in quella persona, comportamenti adeguati, credibilità, competenza e capacità di comunicare efficacemente; riconoscono equità nell’esigere dagli altri quanto da se stesso; percepiscono l’equilibrio psichico che permette di evitare l’aggressività, di poter ammettere i propri errori senza complessi, di saper gestire i conflitti al loro sorgere, senza timore reverenziale e autocensura.

Ecco, a mio avviso abbiamo bisogno di un Presidente della Repubblica soprattutto autorevole, non soprattutto autoritario.