FESTA DEL LAVORO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Maggio, 2013 @ 6:13 pm

Detto altrimenti: del lavoro che troppi cercano … e di quello non buono, per chi invece lo ha trovato

Abbiamo il più alto tasso di abbandono scolastico in Europa e il minor numero di laureati.

Chi ce la fa, chi si prepara, va all’estero: la prima regione di emigranti è … la Lombardia (!?), poi il Veneto e solo terzo il meridione! Se poi costoro cercano di rientrare, son dolori! Infatti hanno perso i contatti. Ecco, i “contatti”, il Paese dei “contatti” … E comunque, se ce la fanno e reinserirsi, non sono remunerati adeguatamente.

Papa Francesco ha definito “ingiusta” una società che non dà lavoro, che non remunera adeguatamente il lavoro, che schiavizza il lavoratore.

Anche noi in Italia abbiamo gli “schiavi” del lavoro: chi lavora “a nero” nelle fabbriche di Prato di proprietà di indiani o pakistani; i giovani lavoratori stagionali, cuochi e bagnini, sulle spiagge dell’Adriatico, ad 1,5 euro l’ora; gli extra comunitari che per analoghe paghe raccolgono pomodori e la sera dormono in baracche di cartone … E poi, la moltitudine dei precari d’ogni tipo … ed anche quelli che precari non sono ma che vengono semplicemente “usati”, senza che nessuno si preoccupi di rispettarli, valorizzarli, farli crescere … senza preoccuparsi di non distruggere un primario fattore della produzione: la “motivazione” del lavoratore e la sua dignità.

Papa Francesco ha aggiunto: una società che guarda ai bilanci, all’utile e non a chi vi lavora, è una società ingiusta e “va contro Dio” (sic!).

Oh, finalmente è stato detto! Era ora … grazie Papa Francesco, grazie! Escano quindi allo scoperto, almeno di fronte alla loro coscienza, questi “farisei” del lavoro, gli strumentalizzatori dei propri collaboratori, vadano alla Messa la domenica, ma prima di comunicarsi, confessino questo gravissimo peccato! Si pentano e non ci ricaschino! Per non parlare poi degli “schiavisti per interposta persona” e cioè di molti “delocalizzatori” del lavoro in paesi ove i diritti civili e del lavoro sono semplici “optionals”.

… chi non rispetta i lavoratori è “contro” Dio!

Dice … ma l’economia è laica, che c’entra il tuo pistolotto? Ok, allora in tal caso quelle persone – se sono laiche – smettano di andare a Messa, perché non servirebbe a niente … non si riesce a ingannare Dio.

Dice … ma io non credo in Dio. Ok, allora fallo nell’interesse della tua SpA: infatti, senza la motivazione del personale non andrai lontano.

Ecco. Ho finito. Questo è il mio  piccolo contributo alla Festa del Lavoro.