POST 875 – MAREMMA 1, 23 giugno 2013

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Giugno, 2013 @ 9:18 pm

Detto altrimenti: l’altro ieri, ieri e oggi

 

Il Capocuoco Franco con il mio modestissimo aiuto …

Prima puntata, diario delle prime due giornate 23 e 24 giugno 2013 … A dire il vero eravamo già qui il 21, ospiti di mio cognato Franco e di sua moglie Rina,  che però, dopo averci illustrato la loro bella casa a Montemassi e i relativi dintorni, l 22 sono tornati a Roma ed  hanno lasciato la casa libera (!) … a Maria Teresa e a me … Grazie Franco, Grazie Rina … invitateci ancora!

 

 

Maremma l’altro ieri, fine ‘800, prima della bonifica delle ampie zone paludose …

Oggi, il falco della palude non la perde più … la penna!

Tutti mi dicon Maremma, Maremma…
Ma a me mi pare una Maremma amara.
L’uccello che ci va perde la penna
Io c’ho perduto una persona cara
Sia maledetta Maremma Maremma
sia maledetta Maremma e chi l’ama.
Sempre mi trema ‘l cor quando ci vai
Perché ho paura che non torni mai.

Maremma ieri, anni ’50 – ’60, quando la vidi passando con il treno a vapore, per raggiungere da Grosseto i nonni a S. Angelo in Colle (SI), lungo la valle dell’Orcia, avendo sulla destra il Monte Amiata, raccontata oggi dai miei 69 anni, con i miei occhi di ieri:

Maremma al tramonto

Rotolano

ricordi infantili

illuminati

ancora per poco

dal profumo del sole.

Stanca

riposa la Terra Maremma

di cavalli

cinghiali

e candidi buoi …

Attende

di essere dipinta di buio.

 

Oppure …. “Campagna toscana”

La luce accecante
sprigiona profumo di terra
da zolle rimosse ne’ campi.
Le pietre a contorno son ricche
di more spinose e di fichi:
in siepi sinuose costeggiano il bianco tratturo
che porta ad antico podere.
Ascolti cicale.

Giovanni Fattori

Sull’aia
un popolo gaio rincorre il mangime.
All’ombra d’un fitto pagliaio sonnecchiano cani.
C’è acqua nel pozzo
e lunga catena stridente vi cala una brocca di rame.
Profumano i pani appena sfornati
e ‘l fuoco rallegra la propria fascina.
Un fiasco di vino sul desco richiuso con foglie seccate.
Nell’aria le mosche.
La stalla è vicina: giumente imponenti frantuman pannocchie,
corone regali sovrastano candidi corpi giganti
e gran carri stanchi riposan le ruote dal duro lavoro.
Filari frequenti ed ulivi perforan la coltre del grano.
Colori:
la terra maremma
il giallo del sole
il verde d’olivo.
Prezioso convivio, colture scomparse,
memorie scolpite per sempre da tratti d’amore

Montemassi (GR)

Maremma oggi. Le paludi sono un ricordo. Ne resta traccia a sud di Castiglione della Pescaia, ma oggi non è “palude” bensì “prezioso biotopo”. I poderi si sono trasformati in accoglienti agriturismi. Mi mancano i buoi maremmani, ma andrò a vederli nel Parco dell’Uccellina, insieme ai daini, alle volpi, ai cinghiali. Mi mancano le strade bianche segnate dagli inequivocabili segnali del passaggio dei buoi … Eppure è bella. E’ sempre bella. Soprattutto gli spazi. Enormi spazi senza costruzioni, solo campi lavorati, macchiaie, boschi. E le strade … un vero reticolo, ben tenute, poco trafficate, indicate con apposito cartelli “per ciclisti” come altrove si indicano solo le piste ciclabili. Qualche tempo fa ero stato (in bicicletta) nella mia terra d’origine, la Liguria, in Riviera, a Ponente. Le colline erano (troppo) segnate da innumerevoli serre (alias capannoni industriali per la floricultura). Ero stato (sempre “a pedali”) sulla Riviera Romagnola, (troppo) intensamente “popolata” da alberghi e stabilimenti balneari. Qui in Maremma si trova di tutto ma ogni “cosa” dispone di più spazio, l’ambiente è stato maggiormente rispettato. E poi … la Maremma dall’alto: la osservo da Montemassi, da Roccatederighi, da Roccastrada: in fondo il mare, l’isola del Giglio (no, la Costa Concordia non si vede, è sul versante opposto), l’Elba, la Valle dell’Orcia, il Monte Amiata. Ho pedalato nelle pinete, lungo la costa, nelle strade interne, ho “scalato” salitelle mica male (una è al 20% per alcuni km ma l’ho evitata!). Mi sono comperato fette di prosciutto crudo toscano, “tagliato molto spesso, con il grasso, per favore” … ho acceso il fuoco per una braciolata di chianine … ho mangiato pane toscano con un filo d’olio di quello “bono”. E il vino … causa sport è più d’un anno che non ne bevo, ma ‘sta volta me n’hanno fatto assaggiare giusto un goccio di quello che “resuscita i morti”. Frutta e verdura? La si compera nei vecchi casolari rimasti ancora tali, peso ad occhio, prezzi la metà dei nostri in città, roba bona, occhèvvicredevate?

Al confine sud di Principina, appesi al sole gli abiti da bici, il meritato riposo

Insomma una Toscana, anzi, una Maremma vissuta “a terra”, a contatto con la terra, con tante pedalate e qualche bagno di mare, biciclette spinte quasi sulla spiaggia e poi legate al palo.  Oggi Maria Teresa ed io abbiamo pedalato da Castiglione della Pescaia a Principina a Mare e ritorno, 30 km con bagno a metà strada.
Domani pedalo da Montemassi a Capanna Civinini, vicino a Punta Ala, 45 km. Poi, bagno di fronte all’Elba.

Fine della prima puntata