POST 900 – KA … ZAKI AMARI e altre amarezze

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Luglio, 2013 @ 8:18 am

Detto altrimenti: maccome (maccome) si fa a stare zitti?

Kazakistan (paese ricco di petrolio e di gas naturale …): 1)  Occorre non solo ricercare (e punire) chi ha agito, ma soprattutto ricercare perché si è agito: cui prodest? Cui bono? A chi giova tutto ciò? 2) Meglio, molto meglio, sarebbe stato se il ministro degli interni si fosse dimesso e se il Parlamento avesse accetttato o respinto le sue dimissioni. In ogni caso senza alcuna crisi di governo.

Diritto penale: se un imputato viene assolto (vedi processo per la trattativa Stato-mafia), il giudice trasmette alla Procura della Repubblica gli atti riguardanti le testimonianze rilasciate contro l’imputato, per verificare se da parte dei testimoni non si sia perpetrato il reato di falsa testimonianza.
Diritto civile: se Tizio cita Caio per 1.000.000 e Caio viene assolto, Caio può agire in via riconvenzionale contro Tizio per il danno che ha subìto essendo stato citato in giudizio “temerariamente”.
Diritto Amministrativo: 1) si viene citati per un danno erariale di 350.000. Si è assolti o si viene condannati “pro forma” a pagare 10.000. Tutto finisce qui. “2) Gara pubblica d’appalto lanciata da un Ente/SpA pubblica. Un concorrente che non ha vinto fa ricorso. Il TAR gli dà torto. Lui fa appello. Il Consiglio di Stato gli dà ragione e condanna l’Ente/SpA pubblica a pagare una forte somma al ricorrente. L’Ente/SpA pubblica ricorre allo stesso Consiglio di Stato per revocazione della propria sentenza (!?), unico, ulteriore e ultimo ricorso possibile, e perde il ricorso. L’Ente/SpA pubblica paga la forte somma al ricorrente, il che costituisce un danno erariale. La Corte dei Conti interviene per verificare se l’Ente/Società pubblica si sia resa colpevole del danno che il sistema pubblico ha subito, e non ne riscontra colpa o omissione alcuna. Ma allora, occorrerebbe verificare in parallelo il comportamento del TAR e del Consiglio di Stato: chi ha ragione dei due? Forse il TAR, visto che la Corte dei Conti non ha riscontrato alcun difetto nell’azione dell’Ente/SpA pubblica. Comunque tutto finisce qui. Quis custodiet custodes ipsos? (VI Satira di Giovenale).

Scandali. Uno scandalo al giorno (oggi è il FLD, Family Ligresti Day) leva la credibilità (nazionale e internazionale) di torno (e leva di torno anche lo scandalo precedente, che viene quasi dimenticato). La morale qual è? Che il primo problema da risolvere è la QM, la Questione M …. no, non quella Meridionale, che pur esiste, bensì quella Morale, la Questione Morale.

Ligresti? Assicurazioni! La legge impone che l’amministratore di SpA pubbliche si assicuri a sue spese per il danno erariale che egli potrebbe provocare all’ente pubblico. Egli si assicura per il periodo in cui è amministratore. Dopo la fine del suo mandato, viene citato in causa dalla Corte dei Conti (che ha 10 anni di tempo per intervenire) per danno erariale . L’assicurazione non lo copre, perchè “essa ha assicurato l’evento denuncia e non il comportanento dell’assicurato (!?)”, a meno che l’amministratore non abbia stipulato una ulteriore  polizza, detta  “postuma”, per coprire anche il periodo sucecssivo alla cessazione del prprio ruolo. Il che vuol dire che per il primo periodo l’Assicurazione ha percepito il premio senza fornire alcuna controprestazione. Ma c’è di più. Con la postuma, l’assicurazione lo copre al massimo per cinque anni. Egli quindi resta comunque scoperto per gli ultimi cinque anni. Ora mi dico: la legge dovrebbe stabilire la responsabilità delle assicurazioni anche senza la postuma. In subordine, la legge che gli impone di assicurarsi, dovrebbe anche imporre alle assicurazioni di assicurarlo (per dieci anni e non solo per cinque).

Lo Scandaliere: ecco il nuovo quotidiano di cui lamentiamo la mancanza. Un quotidiano che segua non solo l’insorgere di tutti gli scandali, ma anche lo svolgimento della loro trattazione giudiziaria/amministrativa. Il quotidiano dovrebbe avere anche la “pagina economico-finanziaria” nella qual tenere la contabilità dell’ammontare del danno erariale generato dalla successione degli scandali. E’ di ieri lo scandalo Mose Venezia, di oggi il Ligresti, etc. etc… Per non dimenticare, per non dimenticarli!

Lo so, uffa, basta co’ ‘sti scandali, direte voi,  non se ne può più … d’accordo, ma forse questo è proprio ciò che “quelli” vogliono: che noi ci si stufi, che noi ci si annoi, perchè ormai è immer die gleiche Geshichte, sempre la stessa storia … E invece no: io non mi stanco di denunciarli. Anzi, vi dirò di più, rincaro la dose: SCANDALI DEL “DOPO” E SCANDALI DEL “DURANTE”. Infatti noi veniamo a conoscere queste situazioni ben “dopo” il loro insorgere, cioè conosciamo gli scandali nel loro “dopo”. Ed allora mi viene da chiedermi: in questo monento, mentre io sto scrivendo, cos’altro sta maturando? Quali altri scandali stanno perfezionandosi “durante” i minuti che io sto usando per scrivere queste righe? Ecco, sarei curioso di conoscerli sin d’ora, questi “scandali del durante”. E voi?  Volete un suggerimento? Leggete l’Espresso. Ha appena pubblicato un’inchiesta sul come il nostro Bel Paese non stia utilizzando i fondi che l’UE le regalerebbe. Se non è uno scandalo questo … !