POST 933 – MODERNITA’ IN TRENTINO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Agosto, 2013 @ 5:21 am

Detto altrimenti: modernità, cosa significa? E noi, in Trentino, siamo moderni?

II mio amico filosofo Marcello Farina (foto di repertorio)

Ieri sera avevo ospiti a cena, due amici carissimi, Marcello e Franco. Uno è un filosofo. Mi ha chiesto: il Trentino è moderno? Ma innanzi tutto, cosa significa essere moderni? La modernità … forse è iniziata con l’illuminismo, la vittoria della ragione su tutto … Sicuramente poi è stata moderna la rivoluzione francese con la sua libertà, uguaglianza, fraternità. Ma oggi? E particolarmente, in Trentino? Io ho risposto che così, a primo acchito, la cosa più moderna che mi pare di cogliere in Trentino è il concetto di Euregio, il tendere cioè alla Regione Transfrontaliera come ponte verso la costruzione di un’Europa Politica.

Può anche andare, ma. Cosi mi ha risposto il filosofo. Infatti c’è un “ma” in quanto oggi il termine modernità è bivalente e racchiude anche significati negativi. Ed io: infatti è moderna una linea di montaggio interamente robotizzata, la quale genera disoccupazione; è moderna la globalizzazione che genera sfruttamento dei lavoratori dei paesi in via di sviluppo; è moderna la finanza onnipotente che ha distrutto l’economia reale. L’economia, dice  Marcello, oikos nomos, “regolamentazione della casa”, termine usato per la prima volta da Aristotele … l’economia moderna deve tornare ad essere antica occuparsi della casa, della casa di tutti e non solo di alcuni.

Ed io: l’economia sarà salvata dalla morale? Marcello: no, non serve “disturbare” la morale, l’economia si  salverà da se stessa: infatti essa ha già al suo interno i geni, i cromosomi per “comportarsi bene”. Infatti, osservo io, a riprova di ciò: il comunismo economico ha dimostrato il proprio fallimento e si è autodistrutto. Idem il liberismo sfrenato … Ma oggi, quo vadis, economia?

Ma allora, il trentino è moderno? Per certo aspetti, no. No se non torna ad essere sobrio (la moderna corsa ad automobili inutilmente sempre più potenti è un aspetto banale ma significativo della modernità negativa della nostra terra non pprio sobria, n.d.r.); no, se non si apre a tutti, all’immigrato, a chi più ha bisogno; no, se non abbandona quella parte di autoreferenzialità che lo caratterizza, sia pure per certi limitati aspetti.

Queste le considerazioni emerse. Ma quella che maggiormente mi è sorta “dal di dentro” è che essere moderni  oggi significa prendere atto di ciò che sta accadendo, sul piano umano e della natura: e cioè che il mondo è di tutti; che le risorse sono limitate; che occorre una loro più equa distribuzione a vantaggio di tutti, per il bene comune di tutti e non di pochi. Questo significa oggi essere “moderni oggi”. Anche in Trentino.