POST 950 – L’INVERSIONE DELL’ O…RDINE DELLA LOGICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Settembre, 2013 @ 6:49 am

Detto altrimenti: credevate che parlassi dell’inversione dell’onere della prova? No … di quella inversione parliamo un’altra volta …

Due persone stipulano un contratto. Il documento ha contenuti precisi che impegnano reciprocamente i due firmatari. Entrambi lo sottoscrivono, ma uno a voce dice all’altro: “Si, però se non si fa anche questo (e indica un contenuto non ricompreso nel contratto), io non mi sento più legato da alcun obbligo contrattuale, il contratto decade e la colpa è tua”.

Prima della sentenza: “Ho fiducia in una sentenza giusta (cioè, quella che dico io, n.d.r.) e comunque non farei cadere il governo” (dicesi captatio benevolentiae, n.d.r.). Dopo la sentenza (di condanna), si avvicina il “B day”e “lui” afferma: “Se decado io faccio de-cadere il governo”. E bravo B, dico io, così la ripresa si allontana, aumentano spread e tasse e … io pago …

Logica corretta: “Se sono condannato non possso restare in Parlamento nè tranto meno lanciare messaggi (di accusa a chicche e sia) avvalendomi delle TV di Stato”. Logica invertita: “Poichè sono un capo politico, anche se sono condannato in via definitica con sentenza passata in giudicato,  ho il diritto di restare in Parlamento e di lanciare messaggi TV sulle reti RAI di accusa a chiche e sia”.

Studio “da sei”. Ricordate … alle scuole elementari avrete ben sentito questa frase pronunciata da un compagno di classe che dichiarava di avere voluto studiare solo quel tanto da meritarsi la stretta sufficienza … e così noi, oggi, ci indigniamo “da sei”: in Siria… se la popolazione viene massacrata con armi non chimiche, vabbè, ci indigniamo solo “ da sei”. Se poi si usano i gas nervini (a scelta, Tabun, Sarin, Soman) … be’ allora ci indigniamo per davvero …

Insomma, abbiamo dei principi ma. Abbiamo una sola parola ma. Le leggi sono uguali per tutti ma. Siamo coerenti ma. Usiamo il cervello ma. Riusciamo a fare le connessioni fra causa ed effetti ma. Ma … cosa? Ma cosa, direte voi! Fate un po’ voi … devo sempre dire e scrivere tutto io? Ma insomma …