POST 966 – IL VOLTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Settembre, 2013 @ 7:09 am

Detto altrimenti: guardiamoli in faccia

Il volto. Il filosofo francese di origini lituane Emmanuel Lévinas (1906 1995) ci invita a considerare il “Volto” dell’Altro. L’Altro, che con il suo Volto ci interroga, ci domanda, ci chiede di dialogare, ci chiede aiuto e a sua volta si offre a noi.

E noi? Noi … guardiamoli questi “volti”, quelli di tanti politici, di tante persone “importanti”. Estere e nostrane. Molte, non tutte, per fortuna, ma sempre troppe. Putin sorride mentre si scusa per il leggero ritardo con il quale si presenta ad una riunione nella quale si discute delle migliaia di esseri umani gassificate dal tiranno siriano. Alcuni  nostri ministri sorridono mentre danno risposte generiche … tanto per sganciarsi dal fastidioso intervistatore, e così sia e così via.

No, per favore, non sorridete. Non ve n’è ragione alcuna. Non sorridete, come non sorridono i milioni di profughi, gli immigrati sopravvissuti alla traversata in gommone, il padre di famiglia licenziato, il giovane disoccupato senza futuro.

C’è poi un altro tipo di volto che non approvo: è quello arrogante, un po’ “duro”, quasi impenetrabile, spesso imperioso della “imperial dorata burocrazia”, sia locale che centrale, arroccata su posizioni di irremovibilità, di assoluto garantismo, che si ingiustamente considera “gestore dall’alto della moltitudine dei sudditi questuanti” anzichè correttamente “servitore dal basso di chi paga loro lo stipendio”, cioè di tutti noi.

E fosse poi solo lo stipendio, spesso – agli alti livelli – assurdamente ed incredibilmente multiplo di quello percepito da capi di Stato esteri! Infatti spesso vi sono “propine”, premi vari, indennità di carica, buonuscite e buonentrate (sic!) milionarie in euro,  etc. tutto pensionabile, il che spesso letteralmente raddoppia lo stipendio contro il quale pur si leva la legittima protesta di chi riceve una pensione di 500 euro al mese. E anche quella di chi non ha nemmeno quella.

Tutto ciò è innanzi tutto immorale. Ed allora, che fare? Sento dire che il primo problema da risolvere è “il lavoro”. A mio avviso invece il primo problema è il Problema Morale. Come agire? Secondo la tecnica aziendale dello zero base budget: rimettiamo tutti a zero, stabiliamo una nuova scala di retribuzioni che sia “umana, terrestre a ed europea” e non “disumana, marziana ed italiana” e riconduciamo ogni contributo al suo giusto livello di meritocrazia. Dice … ma ci sono i diritti acquisiti (delle caste, n.d.r.). Nessun problema, rispondo mio, sì, ma ci sono anche quelli acquisiti con la nascita e con l’appartenenza ad una Repubblica fondata sulla nostra Carta Costituzionale. Andiamo a rileggerla e diamo attuazione diretta alle sue previsioni, più che non alle sotto-leggi- sotto-derivare di secondo, terzo ed ulteriore grado  che via via ne hanno travisato la portata originaria.

Già, anche perchè chi è stra-pagato non è per nulla stimolato a bene agire, a cercare di migliorare, bensì solo a manteneere la sua posizione di privilegio. e… si sa … chi nulla fa non può sbagliare: quindi, tutti lenti, cauti nel decidere e nell’agire … anzi, meglio se si resta fermi del tutto! Quaeta non movere, dicevano i latini …