POST 1016 – RISCRIVIAMO LE PRIORITA’ DEL PAESE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Ottobre, 2013 @ 7:42 am

Detto altrimenti: la solitudine dei numeri primi? Chiariamoci le idee

In letteratura, “La solitudine dei numeri primi” (Mondadori) è un ottimo romanzo, il primo di Paolo Giordano (Premio Strega e del Premio Campiello opera prima 2008). Se non già letto, ve lo suggerisco (libro e film).

In matematica, un numero primo è un numero naturale maggiore di 1 che sia divisibile solamente per 1 e per sé stesso. Ad esempio, 2, 3 e 5 sono primi, mentre 4 e 6 non lo sono perché sono divisibili rispettivamente anche per 2, l’uno e per 2 e per  3,  l’altro. L’unico numero primo pari  è 2, in quanto tutti gli altri numeri pari sono divisibili, oltre che per 1 e per se stessi, anche per 2.

Nell’azione del Parlamento e del Governo, “numeri primi” sono quelli che indicano le somme stanziate in favore di specifici investimenti, somme stanziate “prima”, “a prescindere”, somme “intoccabili”, ovvero non divisibili a vantaggio di nessun altro investimento“, anche se divenuto maggiormente prioritario. Ad esempio, 36 miliardi di euro è un numero primo, in quanto trattasi della somma destinata all’acquisto (12 miliardi) ed alla manutenzione d utilizzo (24 miliardi, secondo calcoli USA) dei cacciabombardieri F35. Altro esempio di numero primo è quanto ogni singolo piccolo contribuente deve all’erario: infatti tale numero non è divisibile e deve essere pagato tutto, per intero. Mentre, al converso, i numeri che indicano quanto deve pagare all’erario un grande contribuente (ad esempio i concessionari delle macchinette mangia soldi) non sono numeri primi perché sono divisibili fra il contribuente ed il fisco, nel senso che a seguito di un concordato chi deve pagare qualche miliardo di euro vede tale numero diviso per due: una parte al fisco (qualche centinaio di milioni) ed una parte a se stesso (qualche miliardo di sconto).

Chiarito ciò, una riflessione. Pensiamo ai diversi ordini di grandezza delle varie poste di investimento e/o di spesa.

Si parla infatti di 30 milioni destinati dall’UE ai migranti, di qualche centinaio di milioni di euro destinati dal nostro Governo al settore dei beni culturali; di qualche miliardo si/o per IMU, IVA, cassa integrazione in deroga.

Per converso si tace su stanziamenti unitari di molte decine e decine di miliardi. Al riguardo, per analogia, mi viene in mente il bilancio di certe SpA, dettagliatissimo per un numero elevato di poste di bilancio assolutamente minori, la cui somma ammonti ad esempio – tanto per capirsi – a 100, salvo poi contenere una ulteriore posta di bilancio, specificata o generica  non importa, ma comunque assolutamente non dettagliata al suo interno quindi non analizzabile nè discutibile, pari ad esempio a 100.000.000. Succede anche questo. Tuttavia, basterebbe non approvarlo, quel bilancio!

Too expensive, too dangerous

Dice, ma non ce l’avrai ancora con i miliardi stanziati per gli F35?! Si, rispondo, e li cito sia in se stessi, sia a m0′ di esempio. ma .. dice … abbiamo assunto un impegno … ci sono dei contratti .. Rispondo: 1) Ma com’è che Canada, Olanda e Turchia li hanno disdettati? 2) Inadimplenti non est adimplendum, di fronte ad una parte che non rispetta gli accordi, l’altra parte (lo Stato italiano)  è libera da ogni vincolo. E gli accordi non sono rispettati, perchè il bene fornito (il “bene”? Io direi piuttosto il “male”!) è molto, molto difettoso, ha molti aspetti tecnici non risolti, è pericolosissimo da usarsi. Quindi: liberi tutti! O no?

Dice … ma tu sei un antimilitarista! Eh no …  caro mio, qui ti volevo … mio zio Giuseppe Vaccaro era generale a quattro stelle Comandante della FTASE – Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, Verona (Palazzo Carli); mio babbo Maresciallo Maggiore dei CC; mio fratello Sottotenente di Complemento dei  CC; io Sottotenente di Complemento degli Alpini … ti basta così o ne vuoi ancora?