POST 1017 – PAUSA DI RIFLESSIONE SULL’UNIVERSO, ANZI SULLE STELLE, ANZI, SU 5 STELLE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Ottobre, 2013 @ 1:52 pm

Detto altrimenti: per Grillini, Antigrillini e Agnostici.

I parlamentari del MoVimento 5 Stelle, in Commissione Giustizia, propongono e quindi  contribuiscono ad approvare la mozione di abolizione del reato di clandestinità. Beppe Grillo li sconfessa subito dopo. (!!??).

 Ed io … viribus unitis, a forze congiunte … cioè … a blog congiunti:  mi cade l’occhio su un mio “concorrente”, www.dituttounblog.com, ed in particolare sul lungo ma interessantissimo post del 7 ottobre 2013 dal titolo “La favola di Grillo e della democrazia” a firma di Francesco Ginanneschi, che condivido in pieno e che invito comunque tutti ad andare a leggersi.

E un post  lungo, ma profondo, comprensibilissimo, puntuale, concreto … ne vale veramente la pena, credetemi: per condividere ciò che viene esposto o per confutarlo, purchè con argomentazioni puntuali e serie, s’intende!

Ginanneschi constata l’esistenza dei tre livelli di grillismo: gli elettori, soprattutto gente in buona a fede; gli eletti, che cercano di razionalizzare la loro “offerta di idee”;  le due persone che vogliono solo  comandare. Detto ciò, ecco le sue  conclusioni:

“Desta preoccupazione che il M5S abbia un atteggiamento così carico di odio e disprezzo nei confronti dei partiti. Forzando neanche tanto si può delineare un parallelismo tra la situazione attuale e quella immediatamente successiva alla Prima guerra mondiale. Allora una crisi economica e sociale stringeva il Paese in una morsa che favoriva il disordine, complice l’incapacità della politica di ripristinare la legalità e di respingere l’aggressione allo Stato di diritto portata avanti da formazioni estremiste di diverso colore.

Da questo caos emerse una forza antidemocratica che riuscì ad impadronirsi del potere per poi smantellare la democrazia liberale e condannare la Nazione a un ventennio di lutti e atrocità.

Mi domando se i tanti attivisti che in buona fede grandi energie profondono per il M5S non avrebbero fatto un miglior servizio alla collettività se avessero deciso di orientare il loro slancio verso i partiti tradizionali per costringerli a cambiare, invece di mettersi a disposizione di chi persegue fini ancora non chiari e molto più ambiziosi di vincere semplicemente le prossime elezioni. Il M5S è una forza che non si riconosce pienamente nel sistema costituzionale e potrebbe dare un contributo positivo alla vita del Paese solo abbandonando il massimalismo, cioè cambiando natura. Gli altri partiti, dal canto loro, se hanno a cuore la democrazia, sono obbligati a intraprendere la strada dell’autoriforma per prosciugare il serbatoio di rabbia popolare al quale si abbeverano gli estremisti”.

Ecco, a me viene alla mente un altro parallelismo: la situazione descritta da George Orwell nel suo libro “1984”, scritto nel 1948 e pubblicato nel 1949. Una dittatura inquietante, da incubo, kafkiana. E aggiungo: nel mio post n. 1013 in buona sostanza – fra l’altro – affermavo che è troppo comodo non volere partecipare al governo, alle forme democratiche del governo, non accettare di entrare in una maggioranza di governo e poi comportarsi come se si fosse al governo: “Si deve fare così, questa è la nostra decisione, se non la adottate siete in errore, etc.”. Governare è compito della maggioranza al governo, non dell’opposizione. Vuoi governare? Entra a far parte di una coalizione di maggioranza.

Dice … ma noi non vogliamo la maggioranza, vogliamo il 100%! Ah bè … allora non mi resta che citare Josif Brodskij, premio Nobel per la letteratura, che nella prefazione al suo libro “Il canto del pendolo” (Adelphi), riporta una sua prolusione a studenti universitari (cito a memoria): “Diffidate degli eserciti poderosi e ben inquadrati, dei bilanci ben assestati, delle folle unanimi, …. perché dietro i grandi numeri, dietro l’unanimità dei consensi è assai più facile che si nasconda il male”.