POST 1044 – I SIGNORI DEGLI ALTIPIANI …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Ottobre, 2013 @ 6:54 pm

Detto altrimenti: … della Vigolana, di Lavarone e d’Asiago (ovvero, caro diario ti scrivo)

Il lago di Caldonazzo dalla Kaiserjaegerweg

I signori? No, non sono i discendenti dei Cimbri … ma molto più semplicemente Maria Teresa (che per chi non lo sapesse è mia moglie da 43 anni!) e il sottoscritto. Già, ci siamo concessi una gita. Dopo tutto, siamo due pensionati, suocera e nipotina oggi non avevano bisogno di noi, sole splendido, giornata feriale, che volere di più? Il perché di questo titolo? Perchè eravamo quasi solo noi sulle strade: pochissimo traffico, ci sentivamo veramente i padroni! Ma questa è solo l’anteprima. Ora possiamo cominciare.

La Signora degli … anelli di formaggio con la piccola Emi

Da Trento al lago e poi al paese di Caldonazzo e poi su, per la Kaiserjaegerweg, la strada dei Cacciatori (delle Alpi) dell’Imperatore Francesco Giuseppe, strada militare austriaca della prima guerra mondiale. Un’opera d’arte, che io anni fa avevo percorso con la moutain bike (in salita! Che vi credevate?) quando ancora era sterrata, per poi arrivare al Passo della Fricca, scendere su Rovereto e tornare a Trento. Oggi l’hanno allargata ed asfaltata. Tuttavia sono state rispettate due splendide, corte gallerie storiche, per cui “altezza e larghezza massima 2,5 metri”. Si tratta della strada più breve, panoramica e pittoresca per salire sugli Altipiani. Peccato che sia poco segnalata (scriverò al Sindaco di Caldonazzo) e peccato anche che si sia perso il nome originario: localmente è stata ribattezzata (ma non sui cartelli stradali) il “Menador, cioè colui/colei che accompagna, che porta a-, ma volete mettere con “Kaiserjaegerweg”?

Malga Vezzena: dalla produttrice alla consumatrice

Saliamo. Il paesaggio verso i laghi di Caldonazzo e Levico è splendido. Attraversati i primi boschi, eccoci alla Malga Vezzena (1350 m. slm, circa). Sosta per acquisti di formaggio. La malga sta chiudendo, riapre a giugno. Vi si può andare per un pranzo molto “nature”: ti porti da casa pane, vino e frutta, e alla malga acquisti ottimi formaggi ed affettati. Tavolini e le panche all’aperto non mancano. Siamo accolti da due cagnotti allegri e scodinzolanti, madre e figlia. A dire il vero la figlia, EMI, ieri è stata punita perché … si è mangiata un coniglio … ma che volete, i cani la carne è il loro cibo preferito! Qualche scatto a mia  moglie, alla Signora della Malga (che per l’inverno trasferisce l’attività a Levico) e via, verso nuove avventure. Meta Asiago.

Bianchi i (miei) capelli, bianca la 500. No, non è la mia auto purtroppo, è solo un po’ di nostalgia …

Asiago La Bella. Chi lo ha scritto? io, venti battute fa, spazi compresi. Bella perché? Perché ad Asiago i giardini pubblici sono “boschetti” pubblici, bella perché l’aria è limpida, le case … stile primo novecento? O anche fine ‘800, colorate, “calde” fuori, figuriamoci dentro. la gente, poi …. Quando c’ero stato di giorno festivo, con una “gita a pedali” di Bici Uisp Trento (v. post 896 del 15 luglio scorso), lungo il corso – pedonalizzato nel week end – ragazzi e ragazze travestiti da clown, “regalavano abbracci” ai turisti! Io me sono preso uno da un paio di belle ragazze … mica potevo farle restar male io … mica potevo …io …

In trattoria!

Bei negozi, Dopo lo sdruscio, via a mangiare. Dove? Si va verso Vicenza, sulla statale che grosso modo segue il percorso della vecchia ferrovia (ahimè dismessa ) Asiago-Rocchette: pensate un po’… era a vapore e per la prima tratta che saliva dalla pianura, era una cremagliera, cioè si arrampicava facendo leva su una terza rotaia dentata posta fra le due tradizionali. Averla oggi! Spete che attrazione turistica sarebbe!

“Oktober Fest”, ovvero “Kafè Pause” !

Comunque, qui vi sono ancora “trattorie” e “osterie” le quakli sono ancora tali, cioè trattorie ed osterie “vere”, nella qualità, nella genuità del cibo, nel prezzo. Evviva! Infatti, pranzo alla Trattoria Casetta Rossa (Treschè Conca di Roana (VI), Via Campiello, 239 – Tel. 0424.694265, “Riposa il martedì” … sic!). Due persone, acqua, pane, vino, polenta, funghi, formaggio fuso, soppressa veneta, dolce e caffè, totale €34,00).

Rinfrancati, si riparte. Sosta al sole per far arrivare le 15,00 e poi via al Museo dei Cuchi a Cesuna (v. in internet). I cuchi? I fischietti! Si tratta di un museo privato realizzato da Gianfranco Valente sin dal 1960. Costui ha raccolto oltre 11.000 diversi fischietti di legno, terracotta, porcellana, matallo etc. di ogni fattezza e da ogni parte del mondo: vere e proprie opere d’arte. Pur essendo chiuso (in bassa stagione apre solo i festivi) Gianfranco a la moglie ci hanno accolto calorosamente, ricordando quando vi eravamo già stati “ a pedali” con il gruppo prima citato. Chiedo se la TV non si sia interessata al Museo. “Si, risponde Gianfranco, sia la RAI che Mediaset. La RAI, ci hanno accolto da veri signori … mi hanno invitato a fare uno degli ospiti misteriosi nella trasmissione di Fabrizio Frizzi nella quale il concorrente doveva individuare l’identità di sette di noi. La puntata fu quella trasmessa il 2 febbraio 2012. Accolti a Roma alla stazione Termini da un’auto, fummo ospitati due giorni, mia moglie ed io, e tutti furono molto gentili con noi”. Al che chiedo a Gianfranco come andò con Mediaset. “Ci hanno accolto. Si trattò della puntata del 9 ottobre 1999 con Maurizio Costanzo, “Buona Domenica”. Non aggiunge altro ma il suo sguardo lascia capire che il resto non fu come in RAI …”Volte rivedere la RAI? Andate in internet,  a tupertu.rai.it”. “E le scuole, vengono le scuole a visitare il Museo?” “ Si, anche da Roma, da lontano sì, da vicino molto meno (!?)”

Nel museo, con Gianfranco Valente

E con questa indicazione ci accomiatiamo e alle 16,30 riprendiamo la strada di casa, evitando la discesa della Kaiserjaegerweg che a Maria Teresa, che soffre di vertigini,  fa un po’ impressione … Unica difficoltà della giornata: la scelta delle foto da pubblicare … sapete, chi sono io per dire “te si, te no?” Ma tutte non ci stanno, ahimè … Aveva ben ragione il fiolosofo  Soeren Kirkegaard, quamndo affermava che la vita è una angosciosa scelta, un contiuno  aut-aut …