POST 1069 – LA VITA A DUE VELOCITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Ottobre, 2013 @ 12:43 pm

Detto altrimenti: noi ne abbiamo due, ma il tempo una sola, la sua

 VL = velocità con cui, accelerando sempre, lavoriamo, comunichiamo, ci spostiamo, pensiamo, rispondiamo ad altri, decidiamo, diamo e riceviamo informazioni, consumiamo informazioni, viviamo sentimenti.
Vp = velocità (minore di VL) con cui, frenando, noi pensionati  facciamo quello ed altro.
Vk = velocità (= k, costante, con variazione di velocità – cioè con accelerazione – uguale a zero) con cui il tempo trascorre, velocità sempre uguale a se stessa, anche se Einstein affermava che un’ora con la fidanzata sembra corta, mentre cinque minuti seduti su di una piastra rovente sembrano eterni …

Normalmente non mi sono mai occupato delle incombenze di casa: Il lavoro nella mia città o anche lontano da casa, gli orari … il resto per me era scontato: mia moglie, un aiuto esterno … A Trento poi, dove viviamo, anche se vai al supermercato … parcheggio sotto casa, parcheggio al supermercato, fatto! Al massimo 40 minuti  e senza nemmeno affrettarsi tanto.

La “mia” stanza bolognese in casa dell’infortunato

In questi giorni invece sono a Bologna, a dare una mano al mio ex centrattacco, tutt’ora mio figlio, Edoardo, operato per un legamento al ginocchio. Ed allora, via! Al supermercato. “E’ vicino, papà”. “Ah, si? Bene, allora ci vado a piedi, così non rischio di non trovare occupato il (preziosissimo) posto auto dove ho parcheggiato l’auto”. Detto, fatto. Vicino … si … vabbè, un km … di buon passo ci ho impiegato 15 minuti: infatti la velocità di marcia da militare era di 4 km/h (in pianura, s’intende! In montagna era di 400 metri di dislivello all’ora). Quindi fra andata e ritorno, 30 minuti. Entro nel Supermercato (ne ometto il nome per non fare pubblicità occulta): enorme. Per acquistare dieci generi diversi lo devo girare dieci volte. E fanno altri 30 minuti. Alle casse poi, altri 30. In totale un’ora e mezzo.

Un centrattacco al momento a velocità zero!

Nel frattempo ho avuto modo di osservare, di guardarmi intorno, di guardare e vedere la Gente. Ma i nostri Politici, anzi, scusate, i nostri politici, ci vanno mai a fare la spesa in un grande supermercato? La guardano, ma soprattutto, la vedono la Gente? La Gente, persone di tutte le età, anzi … Persone di tutte le età, vestite in modi diversi ma tutti molto economici, prima di fare un acquisto, studiano, esaminano qualità e prezzo, fanno confronti, riflettono, decidono, cambiano la merce già acquistata con altra (questione di priorità). Ecco, mi sono detto, questo è lo slow living, il vivere lento, il back office, la retrovia del fast living, la contro faccia di chi con una telefonata acquista o vende tonnellate di merce, sposta miliardi, di chi non ha certo tempo di curarsi di questi aspetti “minori”, anzi “minimi”. Ma questa è la Gente vera, non quella, questa dalla quale il tempo è utilizzato per cercare di vivere, di sopravvivere, non per essere travolto dalla accelerazione della modernità (ormai al tramonto, n.d.r.. Si veda il mio post n. 972 del 19 settembre 2013).

Sul Brenta (Valsugana), verso Bassano del Grappa, in autunno

Lo sapete. Sono un appassionato ciclista … e già vi dissi come, andando in bicicletta, si ha il tempo di vedere ciò che si guarda, di scoprire un giardino, un muretto a secco, una chiesetta, uno scorcio di panorama che alla guida dell’auto non sono “visibili” dalla nostra attenzione. Ecco, ora devo aggiungere una cosa: andando a piedi, in mezzo alla Gente, si vede la Gente! Nella mia vita è la seconda volta che mi è capitato di fare questa riflessione. La prima fui quando, trasferito da Torino a Milano, andai ad abitare a Monza. Le prime volte, non conoscendo bene le strade e il “modus operandi” dei guidatori milanesi (alla Fittipaldi!) , utilizzai il treno. Monza-Milano, 17 minuti. Pima altri 20 per arrivare alla stazione di Monza; poi altri 10 per prendere il metrò a Milano; poi altri 15 di viaggio; infine altri 15 a piedi, totale 77 minuti, cioè poco più che un’ora ed un quarto per fare 17 km!

A Torino avevo garage privato a casa e garage in ufficio. Non sentivo parlare la Gente, ma solo il mio registratore che mi dava lezioni di tedesco (lavoravo alla Siemens). Alla stazione di Monza fui sorpreso da suoni nuovi: le Voci della Gente. E sul treno … sul treno, all’andata,  silenzio. La gente dormiva. Infatti vi erano molti pendolari giornalieri anche da Sondrio! Sondrio – Milano.- Sondrio tutti i giorni! La sera no, al rientro a casa parlavano: si incontravano, sempre gli stessi gruppetti, discutevano, giuocavano a carte: insomma, cercavano di vivere quello Spazio di Tempo che altrimenti la modernità (si fa per dire, modernità!) avrebbe rubato loro.

Ecco, mi dicevo all’epoca – e mio ripeto anche oggi – questi sono Eroi, come Eroine sono quelle mamme che la mattina presto vedevo correre con ogni tempo e in ogni stagione per portare il loro fagottino (figlioletto o bimba) alla mamma o alla suocera, per poi correre a fare lo stesso mio percorso (di andata) ad ostacoli, per poi, la sera, correre a riprendersi il figlioletto/la bimbetta, correre a casa, cucinare, stirare, pulire un po’ la casa. Eroi ed Eroine. A quando un monumento loro dedicato? Almeno un monumento … la nostra moderna e (troppo) veloce società lo deve loro. Ma torniamo al supoermercato …

 … “Prego, Signora (con carrozzina e bebè, n.d.r.), si accomodi, passi pure avanti … sa .. io sono un pensionato, non ho fretta …”

P.S.: le maiuscole non sono messe a caso