POST 1125 – BERLUSCONI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Novembre, 2013 @ 6:10 pm

Detto altrimenti: questo è anche un open blog. Ricevo e pubblico

“Ho guardato in televisione per un brevissimo momento il lungo one-man show di Berlusconi al Consiglio Nazionale, che ha sancito il ritorno di Forza Italia. Poi per assuefazione, o forse per ribrezzo, ho dovuto spegnere. Insostenibile.
Insostenibile osservare come un Paese che si dice democratico debba essere ancora attaccato alle sorti di una persona sola; insostenibile vedere centinaia di lacchè che seguono indefessi il padrone; insostenibile ancora una volta ascoltare la solita minestra (della serie “tutti ce l’hanno con me”, “o con me o contro di me”); insostenibile che il mondo ci derida ma che tutti facciano orecchie da mercante.
La politica italiana (al di là dell’orientamento di ciascuno, mio compreso) mi sembra sia diventato uno spregevole teatrino, nel quale solo l’essere piegati a qualcuno, il non poter mai esternare la propria opinione se discordante da quella di chi sta più in alto, faccia la vera differenza. Le recenti notizie in tal senso mi sembra parlino da sole. E questo vale a tutti i livelli, dai nostri comuni fino alle agognate “careghe” del parlamento.
A tal proposito, mi sono tornate alla mente le parole del salmo 21 “si dividono le mie vesti, sulla mia tunica gettano la sorte”, riferite ovviamente alla Passione di Cristo.
In un momento nel quale l’Italia sta attraversando forse la sua più grave “passione”, la maggior parte di coloro che dovrebbero rappresentarci si spartiscono il potere, gettano la sorte su di noi, lasciandoci con le nostre croci quotidiane da portare.
Si arricchiscono, si fanno gioco di noi, promettendoci la “terra promessa”, che in verità è promessa solo per loro.
Non trovate una cosa assolutamente grave che le nuove generazioni (fra le quali rientro anch’io) partano già demoralizzate dai banchi di scuola, perché tanto si considerano soltanto numeri che andranno ad ingrossare le liste della disoccupazione o della cassaintegrazione? Non è grave che per realizzare i propri sogni (e non si chiede tanto, ma un lavoro ed una famiglia, non ministeri o sottosegretariati) siamo costretti a lasciare l’Italia, il Paese più bello del mondo, per rifugiarci all’estero? Non è grave che non si riesca a diminuire lo spreco in questa nostra nazione? Non ci vorrebbero manovre, leggi di stabilità o chissà cos’altro allora, ma una cosa che i miei genitori mi hanno insegnato fin da bambino: il buon senso.
Buon senso per capire che stride fortemente vedere quanto guadagna un operaio o un addetto di pulizie in confronto a qualcuno che per tutta la sua vita non ha fatto altro che scaldare poltrone, senza sporcarsi mai le mani. Buon senso per capire che finché prevarrà la logica del “tutti contro tutti” non si andrà da nessuna parte (in questo senso papa Francesco, santo uomo, dovrebbe insegnare molto a tutti). Buon senso per capire che non serve “mandare a casa tutti” per risolvere i problemi, ma che deve essere la mentalità di tutti a cambiare.
L’Italia è in passione, i centurioni giocano la sorte su di noi e ci deridono: spero di non essere eretico nel dire che attendo la risurrezione, questa volta vera e definitiva, del Paese.”

Firmato Luigi Oss Papot