POST 1146 – BILANCIO (post molto serio)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Dicembre, 2013 @ 7:04 pm

Detto altrimenti: destinato ai non addetti ai lavori. Gli altri saltino la lettura di questo post.


1 – Un bilancio si compone:

 a) di una parte patrimoniale netta (la somma dei miei beni e crediti al netto dei miei debiti. Un esempio: possiedo un appartamento che vale 300 ed ho un mutuo bancario di 100. Il mio patrimonio netto sarà di 200;

 b) di una parte economica: quanto guadagno (ricavi maggiori dei costi) o perdo (costi maggiori dei ricavi) nell’anno, e cioè di quanto alla fine dell’anno aumento o diminuisco il mio patrimonio netto.

2 – Oltre agli aspetti patrimoniale ed economici, ci sono anche gli aspetti finanziari

 a) Un soggetto può disporre di forti flussi finanziari anche se sta generando perdite. Un esempio: io ho un appartamento che a suo tempo pagai 300. Poi il mercato è sceso, io lo rivendo a 100. Ho perso 200 ma la mia finanza è “ricca” di 100, cioè dei soldi che incasso dalla vendita;

 b) al contrario, un soggetto può generare utili ma non disporre di mezzi finanziari. Un esempio. Io ho un appartamento che a suo tempo pagai 100. Ora il mercato lo valuta 300. Ho generato un utile di 200 ma io sono disoccupato e non ho alcuna entrata, cioè non dispongo di mezzi finanziari.

Il bilancio dello Stato in realtà è “l’insieme di flussi finanziari in entrata ed in uscita” a prescindere se sono generati incrementi o diminuzioni del patrimonio.

Se le uscite sono maggiori delle entrate, si ha un deficit di bilancio che va ad aumentare l’indebitamento. Oggi si vuole arrivare (quanto meno)  al pareggio di bilancio e cioè che le uscite non superino le entrate. Nel frattempo siamo soliti considerare solo il nostro passivo patrimoniale (debito pubblico, di poco oltre i 2000 miliardi di euro) e non anche l’attivo patrimoniale, e cioè il valore dei beni che lo Stato possiede, quali SpA, beni artistici, immobili etc..

Ecco perchè gli investitori (esteri) continuano a investire nei titoli del debito pubblico: perchè lo Stato italiano ha anche un forte attivo patrimoniale. Inoltre lo Stato può ulteriormente tassare la ricchezza dei privati, pari a circa 8.000 miliardi di euro. Inoltre esiste un “attivo patrimoniale” intangibile ma reale: la nostra capacità creativa, produttiva, il nostro potere di acquisto di prodotti esteri (ad esempio, di auto Volkswagen, Audi e Mercedes).

Chiarito ciò, una domanda: oltre che con la riduzione della spesa pubblica, come incidere sul debito pubblico (cioè, come diminuirlo) per potere disporre di mezzi finanziari da destinare agli investimenti produttivi ed alla creazione di posti di lavoro?

Il governo risponde: vendo parte del patrimonio, incasso finanza, riduco il debito e quindi gli esborsi per interessi e capitale e libero finanza da destinare agli investimenti.

Io mi permetto di dire: a mio avviso la “velocità di questo risanamento” è inferiore (cioè è insufficiente) rispetto alla “velocità del peggioramento” del debito a causa del maturare degli interessi. E propongo:

 1) rescheduling del debito pubblico, cioè per due anni non si restituisca più la quota capitale ma si paghino solo gli interessi. Insieme a questa misura …

 2) si emettano titoli del debito pubblico “irredimibili”, cioè a fronte dei quali lo Stato paghi solo interessi e non possa essere richiesto dalla restituzione del capitale. L’investitore che vuole disinvestire, venderà i suoi titoli in borsa.

Dice … no, la tua soluzione non va bene. Perchè, chiedo io? Se ne è discusso? No, non ancora (e forse non se ne discuterà mai). Ed allora che mi contestate? dai … almeno io ci sto provando …