MENO STATO O PIÙ STATO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Dicembre, 2013 @ 7:25 pm

Detto altrimenti: liberismo o comunismo? (Post 1171)

In medio stat virtus. Il comunismo ha dimostrato la sua inadeguatezza economica e sociale. Il liberismo sfrenato idem. Ed allora? Allora qui in Italia meno Stato burocratico, meno Stato nelle grandi aziende, più Stato in favore delle piccole-medie imprese, nel senso di agevolare l’imprenditoria italiana di successo, cioè quella di media e piccola dimensione, sia essa industriale, artigianale, agricola, turistica, etc..

Anche perché di fronte ai due colossi dell’esportazione mondiale, Germania e Cina, non potremmo mai sperare di competere. Ed allora, se siamo campioni di tennis, non accettiamo di essere condotti a gareggiare in una discesa libera di sci! Tanto per fare un esempio e capirci …  O felè fa ‘l to’ mestè, dicono a Milano, pasticcere fa il tuo mestiere, cioè … ognuno faccia il mestiere per il quale è portato, non quello di altri!

Io credo che l’età della “grande potenza industriale” per noi volga al termine, il che non è un male se sapremo riconvertirci verso la produzione nostra tipica: quella dei prodotti della genialità, dell’inventiva, del bello, del “made in Italy” insomma! Se dalla Cina sono venuto a copiarci persino la nostra “vecchia” Vespa, vorrà pur dire qualcosa!

E le nostre banche … che siano motore di questa riconversione! Come si fa a convincerle? Basta imporre a tutte quelle che hanno ricevuto sussidi dall’UE, cioè da noi, di operare in quella direzione, parametrando gli stipendi del top management a livelli umani e non lunari ed inoltre a questi risultati qualitativi, e non più ai pseudo-successi quantitativi, ottenuti investendo al 4% in titoli del debito pubblico statale i  denari ricevuti dall’UE (cioè da noi) all’1%.