TRASMETTIAMO (doverosamente) AI GIOVANI LA NOSTRA ESPERIENZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Dicembre, 2013 @ 7:40 am

Detto altrimenti: la nostra esperienza, una quota “legittima” di eredità che dobbiamo consegnare ai giovani, i quali tutti ne hanno diritto (post 1195)

Dello modo  dello tempo per come oggi, noi “vecchi” potremmo e dovremmo aiutare i giovani, tutti i giovani, a “sostituire noi stessi”, trasferendo loro la nostra esperienza.

Anni ’70. Il mio capo alla STET, Dr. Ruggero Cengo Romano (v. mio post del 29.10.2012). Persona dedicata al lavoro. Della capogruppo, delle società del Gruppo, delle banche, della Finanza … lui seguiva semplicemente tutto. Seguiva l’andamento degli organigrammi, dell’azionariato, delle leggi sulle SpA, sulla finanza, … su tutto. Ogniqualvolta sorgeva un problema, quella era la fonte alla quale abbeverarsi per risolverlo. Io, dirigente suo dipendente diretto, solo per lavorare vicino a lui … praticamente ho preso una seconda “doppia” laurea: di lavoro e di vita. Spesso mi chiedevo come avrebbe fatto la Società quando avesse fatto a meno del suo apporto. La STET fu privatizzata. Per un periodo egli riuscì a dare ugualmente il suo apporto. Poi morì. Non ci furono contraccolpi palesi nell’andamento della società. Palesi … appunto: in realtà le cose non poterono essere più come prima. La gestione della finanza non fu più garantita con la stessa precisone, la stessa puntualità, la stessa consapevolezza “storica” che aveva improntato la sua azione e – solo di riflesso e in parte, sia chiaro! – la mia. La morale della favola? Che la sua azione fosse inutile? No, piuttosto che la società ha accettato di perdere una parte rilevante del proprio “patrimonio” di cultura. Una parte, affermo, perché, sia pure in minima parte, io stesso, come piccolissimo recipiente del suo generoso e ricco insegnamento, ho avuto la presunzione di esserne un indegno continuatore sia pure in altri ambiti aziendali. Grazie, Ruggero, maestro di lavoro e di vita, mio “terzo genitore”.

Qualche mese fa. Fra amici. Un professore olandese che insegna a Trento mi dice che in Olanda esistono organismi pubblici per organizzare la trasmissione dell’esperienza di persone di “anziana esperienza” come la mia ai giovani. perché non vada perso il prezioso patrimonio di una vita di lavoro “ricca di esperienze” come la mia (quelle virgolettate sono parole sue) .

Qualche tempo fa, offro ad un gruppo politico di tenere gratuitamente (gratuitamente e senza alcuna altra contropartita, di nessun genere, sia chiaro!) corsi di formazione ai giovani che operano nelle SpA. Scrivo ad un esponente di quel gruppo al suo indirizzo ufficiale, prima delle elezioni. Mi risponde dall’indirizzo mail privato con due semplici parole. “Perché no?”. Dopo le elezioni? Die Tartar Wuste …. il deserto (dei Tartari) …