ANCORA MONTEPASCHI SIENA MPS

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Gennaio, 2014 @ 10:45 am

Detto altrimenti: cercherò di essere compreso anche dai non addetti ai lavori (post 1253 – 3/2014)

1) il MPS ha effettuato operazioni “particolari”  che gli hanno causato perdite rilevanti.

2) Too bank too fail … “troppo banca” per poter essere lasciata fallire.

3) Interviene il Tesoro e presta al MPS 3 miliardi, che devono essere restituiti entro il 2014, altrimenti da prestito diventano capitale sociale e il Tesoro assume il controllo della banca (e l’attuale azionista di maggioranza relativa, la Fondazione Montepaschi, lo perde).

4) Profumo, che a suo tempo si è dimostrato sensibile alle esigenze del sistema politico (quando intervenne in Kazakistan dove, per evitare una grossa multa all’ENI, acquistò, strapagandola 2,5 miliardi di dollari USA una banchetta kazaka che dopo un anno rivendette con una perdita di 2,7 miliardi di dollari USA!) viene “trasferito” da Ammnistratore Delegato Unicredit a Presidente MPS, con una buonuscita di 40 milioni di euro (però lordi, lordi …  e allora … chevvoletechesiano?)

5) Profumo deve far ricapitalizzare la banca. Propone quindi all’Assemblea degli Azionisti un aumento di capitale. Egli sa bene che deve avanzare questa proposta, ma sa anche che la Fondazione non ha i denari per sottoscrivere tale aumento. Quindi, probabilmente sa anche chi, in assenza della sottoscrizione da parte della Fondazione, si farà avanti per sottoscrivere (versare) quel capitale, con il che il controllo della banca non sarà più della Fondazione e non sarà mai del Tesoro.

6) A questo punto, sapendo come sarebbero andate le cose, Profumo avrebbe potuto/dovuto dimettersi. E invece va avanti e propone l’aumento del capitale perché “se si tarda, aumentano gli interessi da pagare al Tesoro; si rischia di subire sui marcati dei capitali la concorrenza delle altre banche che a loro volta devono aumentare il proprio capitale; si rischia di diventare banca pubblica”. Tutto vero ma.

7) L’Assemblea degli Azionisti boccia la proposta di Profumo perché non vuole perdere il controllo della banca.

8) A mio avviso, Profumo NON si dimetterà, perché in quanto dimissionario, potrebbe rischiare di perdere una seconda buonuscita milionaria (dopo quella pagatagli da Unicredit).

9)  Ma la ragione per la quale ho scritto questo secondo POST MPS è la seguente: chi sono gli Azionisti (diversi dal Tesoro e dalla Fondazione MPS) che avrebbero potuto/dovuto sottoscrivere e versare l’aumento di capitale non optato (non sottoscritto e quindi non versato) dalla Fondazione MPS?

Fra Firenze e Siena: “Però che come su la cerchia tonda/Monteriggion di torri si corona/così la proda che ‘l pozzo circonda/torregiavan di mezza la persona/gli orribili giganti” (Dante, Inf. XXXI)

Profumo sicuramente lo sa, perché non credo che abbia proposto un aumento di capitale “al buio”, cioè senza sapere chi lo avrebbe sottoscritto, anche perchè parte lui stesso è già esperto di situazioni simili, quando da AD Unicredit non si oppose alla scalata  in Unicredit di un nuovo azionista, “salito” fino al notevolissimo livello (azionario) del 7%, “scalata” che pare sia avvenuta all’insaputa del Presidente della banca. Nuovo azionista che poi risultò essere tale Signor Geddafi o Gheddafi, non ricordo bene, vorrete scusare. Profumo, errare humanum est, perseverare diabolicum, non vi pare? Ma se fossi io a sbagliarmi? io? Be’ … se fossi io mi corrigerete!

Grazie se qualcuna delle mie lettrici (lettrici, non elettrici) o qualcuno dei miei lettori (lettori, non elettori) me lo sa dire …  chi sarebbero questi misteriosi potenziali azionisti del (per ora ancora) nostro MPS.