QUAL E’ L’OPERA D’ARTE “PIU’ ECCELSA”?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Gennaio, 2014 @ 2:04 pm

Detto altrimenti: a vostro giudizio, s’intende … (post 1283 – 33/2014)

In USA. Un esperimento. Il miglior violinista del mondo. Un giovane. Un genio della musica. lo hanno vestito alla bell’e meglio e lo hanno messo a suonare in una stazione della metropolitana. Davanti a lui una cassettina. In due ore, qualche decina di dollari di offerte. A fermarsi, estasiati dalla perfezione della sua musica, soprattutto i bambini che strattonavano i genitori, cercando di trattenersi ad ascoltare. Gli altri …via di corsa … di fretta.

A Trento. Via Grazioli verso Piazza Venezia. Scendo a piedi lungo la “destra orografica”. Dalla “sinistra orografica” della strada sento provenire  il suono di una fisarmonica che esegue un pezzo di Astor Piazzolla: sincopato, inconfondibile. Mi fermo, torno indietro fino all’attraversamento pedonale, raggiungo il suonatore: “Piazzolla?” “Si”. Lascio la mia offerta. Sulla via del ritorno a casa, chiedo il permesso e scatto una foto. Non sarà il migliore fisarmonicista del mondo, ma ama Piazzolla. E lo sa suonare.

La Musica, direte voi, la musica è per Riccardo l’Arte più eccelsa, e quindi che ora ci dica quale brano elegge sul podio del primo arrivato. E invece no amici. Io mi intendo poco di musica e quasi niente di scultura, ma a mio avviso l’opera d’arte Number One al mondo è la Pietà di Michelangelo. Ai posti successivi colloco Van Gogh, Dante Alighieri (La Divina Commedia) e Alessandro Manzoni (I promessi Sposi).

Motivazioni:

Michelangelo. Primo arrivato: “L’artista è mosso da una ispirazione pluridimensionale che non lascia spazio ad alcun errore o ripensamento. Lo spazio esiste nella sua mente e le sua mani lo sanno trasferire nel marmo con la morbidezza della carezza di una mamma al suo bimbo. Egli va oltre ogni umana immaginazione.”

Van Gogh. Secondo arrivato: “Una mente anche un po’ malata, di una malattia che ha però indebolito i freni inibitori del razionale e che quindi – fortunatamente – non ha avuto la forza di frenare l’estro, la fantasia, l’amore per la creazione di emozioni, di luci e colori che vanno al di là dei colori dello spettro solare e dell’umano intendere la pittura, fino a quel giorno”. Vincent Van Gogh, il seminatore di una pittura evangelica. Per quattro anni predicò con i colori come un profeta:  “Vincent Van Gogh, Lettere”, Einaudi I Millenni, pp. XLV, 768 pagine, €85,00).

Dante Alighieri. Terzo arrivato: “Tutto a memoria, un mondo a memoria, una Commedia di fantascienza, morale, storica, umana, anche divina; con molti, tanti passaggi poetici di una delicatezza insuperabile; dura dove vuole essere dura, a sperimentare una lingua nuova per una visione da un diverso punto di vista, assolutamente libera e non convenzionale (copiata poi nel film “L’attimo fuggente”).

Alessandro Manzoni. Quarto arrivato (pari merito): “I Promessi Sposi: storia, morale, fantasia, suspence, natura, sarcasmo, ironia e soprattutto una intramontabile attualità“.

Fuori concorso: Premio speciale della giuria “per la migliore passione”, al fisarmonicista della foto e ad Astor Piazzolla.

E … la Grande Musica? Be’ quella si premia da sola, e accompagna tutte le altre forme d’arte. Ne parliamo in un prossimo post!