SPA PUBBLICHE, PRIVATE O MISTE? Seconda puntata (prima puntata: solo tre post fa!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2014 @ 2:56 pm

Detto altrimenti: Fare crescere il personale che lavora all’interno di una SpA.

Come gestire una SpA? Vi sono due modi:

 A) MODO “ANTICO” E SBAGLIATO, IMPRODUTTIVO

1) I lavoratori sono “dipendenti subordinati”, esecutori di ordini. Io passo loro solo quel poco di informazioni che servono LORO per operare settorialmente.
2) Non li faccio crescere professionalmente più di tanto e comunque sempre “settorialmente” così non potranno avanzare troppe pretese retributive.
3) Pianificazione pluriennale: la conosco solo io! I miei dipendenti mi devono rispondere sul giorno per giorno. Eseguire, dipendenti, eseguire! A pensare ghe pensi mi! (Bel gioco di parole, vero? Sono anche spiritoso, io … che figo che sono!).
4) Non promuovo riunioni collettive ma solo strettamente settoriali.
5) Ordine del giorno e verbale delle riunioni? Niente, dirigo io tutto e poi faccio verbalizzare quello che dico io. Oppure non faccio verbalizzare nulla.
6) Ferie e permessi? Li uso come strumento di  “coercizione”.
7) Interscambiabilità dei lavoratori? Manco a parlarne: ognuno al su posto. Mai insegnare a leggere e a scrivere alla stessa persona!
8) Potere e responsablità? Certo, potere a me, responsabilità a loro! Mica sono fesso, io ….
9) Non rendo pubblico organigramma (non approvo il funzionigramma) a meno di esservi costretto. Comunque: io sono il capo e a capo di tutti. Tutti gli altri .. tutti sotto di me!
10) Certificazione di qualità? Solo se costretto (è solo un autoincensarsi!).
11) Certificazione di responsabilità sociale? manco a parlarne, cribbio!
12) Premi di produzione pre – concordati? Manco a parlarne! So io poi cosa fare.
13) Ascoltare proposte da parte del personale? Mai! Bene fece quell’ammiraglio inglese che a capo di una flotta di alcuni galeoni fece impiccare il marinaio che si era permessi di dirgli che la rotta sulla quale si trovava la flotta era stata calcolata in modo errato (ma poi la flotta finì sugli scogli e ci furono 2.000 morti annegati, n.d.r.).
14) Chi prediligo io? Chi mi è fedele, chi mi dà sempre ragione, chi mi fa la spia, chi schiavizza i suoi colleghi (anzi, ex colleghi perchè io questo qui lo promuovo subito!).
15) Preparare e far crescere un mio successore?
a. SpA privata: se ho un figlio, cerco di tirare su lui. Se non ce l’ho o se lui non vuole, alla fine o chiudo baracca oppure cedo l’azienda alla concorrenza.
b. SpA pubblica: non ci penso nemmeno! Io devo essere insostituibile, altrimenti quando tutto funziona bene, mettono un altro al mio posto!
16) Far crescere la SpA?
a. SpA privata: si, fino al limite che è gestibile da me personalmente. Oltre le colonne d’Ercole delle mie capacità, no: guai a delegare, guai a fidarsi di altri!
b. SpA pubblica: si, solo nel limite dello stretto necessario, anche al di sotto delle mie capacità, perché altrimenti corro il rischio che la Spa diventi appetibile per qualcuno più potente di me..
17) Fattori della produzione? Potere,  Capitale e Lavoro.
18) Mio obiettivo? Guadagnare più soldi possibile, e guadagnarli comunque. Prediligo la distribuzione di dividendi agli investimenti. Il personale è demotivato? Ecchissene …

B) MODO MODERNO E CORRETTO, PRODUTTIVO

1. I lavoratori sono collaboratori, colleghi. Io dò loro il massimo dell’informazione. In tal modo sono motivati anche se operano settorialmente, ciascuno nel suo ambito. Ed inoltre si autocorreggono il sistema delle loro interrelazioni funzionali operative aziendali.
2. Li faccio crescere professionalmente, agevolo lo sviluppo di carriere lineari, progressive ed interne alla SpA e sono felice se meritano una retribuzione più elevata. Il mio motto è: “Se va in pensione il tuo Direttore Generale, assumi un fattorino”.
3. Pianificazione pluriennale: io fornisco alla SpA le linee guida. Poi la SpA redige la Pianificazione Pluriennale scorrevole, il budget annuale, i report mensili, i flussi finanziari. I miei collaboratori devono conoscere tutto ciò.
4. Promuovo riunioni collettive di indirizzo generale e operative settoriali.
5. Ordine del giorno e verbale delle riunioni e relativi verbali? Certo, con la massima tempestività e precisione su chi deve intervenire, su chi dice o fa cosa, ed entro quando si verifica ciò che deve essere stato fatto. Distribuzione del verbale: ai partecipanti e a tutti coloro che sono coinvolti.
6. Ferie e permessi? Ferie: il piano ferie se loro facciano loro, essendo responsabilizzati sulla continuità del servizio di ognuno. Permessi? Certo, a richiesta, a secondo della necessità: autogestiti come le ferie. Loro si autocontrollano reciprocamente.
7. Interscambiabilità dei collaboratori: la curo al massimo.
8. Potere e responsabilità? Devono coessitere in capo ad ogni persona.
9. Rendo pubblico organigramma e concordo con loro il funzionigramma. Organigramma? Un capo può avere sotto di sè al massimo cinque sotto-capi e così via, a cascata. Funzionigramma? Il capo progetto “comanda” anche il suo superiore gerarchico che faccia parte del gruppo.
10. Certificazione di qualità? Certo, e deve esistere ben prima che ce lo insegnino i certificatori!.
11. Certificazione di responsabilità sociale? Si, è un doppio dovere: aziendale e morale.
12. Premi di produzione pre – concordati? Si, MBO significativi per tutti.
13. Ascoltare proposte da parte del personale? Certo, anzi, stimolare le loro proposte!.
14. Chi prediligo io? Chi mi dice la verità, chi collabora con i colleghi, chi mi avanza proposte, chi sente la SpA come sua.
15. Preparare e far crescere un mio successore?
a. SpA privata: se ho un figlio, cerco di tirare su lui. Se non ce l’ho o se lui non vuole o se non è capace, ricerco il futuro capo innanzi tutto all’interno. In ogni caso coinvolgo i collaboratori nell’azionariato della SpA.
b. SpA pubblica: cerco comunque di crearne uno dall’interno.
16. Far crescere la SpA?
a. SpA privata: si, al massimo, anche oltre le mie personali capacità.
b. Spa pubblica: si, al massimo, anche se sono cosciente che poi, quando tutto va per il meglio, potrebbero mettere un altro al mio posto.
17. Fattori della produzione in ordine di importanza decrescente: Onestà, Idee, Motivazione del Personale, Lavoro, Capitale.
18. Mio obiettivo? Fare crescere le persone che operano nella SpA ed i sistemi economici e sociali entro i quali la SpA opera. Prediligo gli investimenti alla distribuzione di utili.

(continua alla terza puntata)