SLAVINA IN PAGANELLA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2014 @ 9:59 pm

Detto altrimenti: prudenza, prudenza … (post 1324)

Neve, tanta … e allora, godiamoci le piste, in tutta sicurezza ….

Oggi, sabato, giornata di sole, Cima Paganella. Neve buona in alta quota, tanta. Tanta neve, tanta gente. Verso sud la visione del Lago di Garda. Iniziate a scendere verso Andalo. Dopo pochi metri, la tentazione: a sinistra, verso sud, si aprirebbe il passaggio fuori pista per raggiungere l’arrivo delle seggiovie in zona “S. Antonio”. Io mi sono solo fermato a guadare alcune persone che avevano iniziato la traversata. Ho visto uno sciatore che si è letteralmente lanciato al loro inseguimento, probabilmente per avvertirle del pericolo. Poi niente più. Rientro a casa. mi telefona un amico con il quale avevo fatto alcune discese: “Sai, abbiamo fatto la traversata … davanti a noi una slavina, tre persone investite, un elicottero che cercava …”

Speriamo bene, penso e dico. Dico … e dire che negli anni recenti abbiamo avuto due morti, in Paganella, sempre per “piccoli, brevi” fuoripista, per “piccole” slavine. Basta poco. Il fuori pista si fa in primavera, quando il fondo del manto nevoso si è assestato, quando la mneve  fa la crosta, meglio se poi su questa crosta c’è anche un palmo di fresca, non di più. Ma farlo ora, dopo nevicate abbondanti e recenti, in giornate di fortissima escursione termica (da -6 a + 6 in poche ore!) con vento forte da nord … farlo nei versanti sottovemto …  che sono i versanti particolarmente pericolosi … è veramente rischioso. La bella giornata di sole non inganni, non elimina il pericolo. E poi, sciatori fuori pista non ci si improvvisa. A nulla valgono i cartelli, gli avvisi, i caschi … se dentro non ci sono teste pensanti.

Che dire? Speriamo bene. Domani sapremo.