FISCAL COMPACT – MES

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2014 @ 3:58 pm

Detto altrimenti: Patto Fiscale e Meccanismo Europeo di Stabilità (post 1335- 85/2014)

Ho scritto più volte che il mio è un “open blog” aperto a terzi. Mi scrive Alberto e mi prega di pubblicare quanto segue (denuncio la mia ignoranza: non sono preparato a verificare quanto riporto. Invito pertanto ad intervenire persone più preparate del sottoscritto. Grazie).

Inizia

“Il Fiscal Compact (letteralmente “patto fiscale”), è un trattato internazionale firmato il 2 marzo 2012 dai presidenti del Consiglio di 25 dei 27 stati membri dell’Unione Europea, ratificato poi dal nostro Parlamento e dal Presidente della Repubblica, inserito nella nostra Costituzione ed entrato in vigore il 1 gennaio 2013.
Il patto prevede che il rapporto deficit/PIL di ciascuno stato debba scendere, entro 20 anni) al 60%.
Attualmente il rapporto in Italia è al 133% ma può ancora aumentare se il deficit aumenta (cosa che si sta verificando, ora siamo a 2104 mld) e/o diminuisce il PIL (cosa che, sostanzialmente, si sta verificando da anni).
Per rispettare il trattato l’Italia dovrà “risparmiare” qualcosa come 50 mld all’anno per 20 anni. Come farà? Taglio dello stato sociale? Nuove tasse? Privatizzazioni? …..
Per rendersi conto dell’entità dei tagli basta pensare alle difficoltà circa la spending review (taglio di spese di 29 mld in tre anni) ed ai problemi che ci sono stati per il reperimento di 4,5 mld per l’abolizione dell’IMU
A questo esborso va aggiunto quello previsto dal trattato istitutivo del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità), ratificato contestualmente al fiscal compact, che impegna l’Italia a versare 15 miliardi in 5 anni per la realizzazione di un fondo “paracadute” per le banche”.

Finisce

Che dire … se non “verifichiamo:  quanto sopra; la validità dell’attuale modello di sviluppo; l’attuale ordine delle priorità di spesa”? Da parte mia aggiumgo: continuo a credere negli Stati Uniti d’Europa.