I DIALOGHI DI PLUTONE 1 – (sulla destra italiana, il PD e Renzi)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Febbraio, 2014 @ 5:15 pm

Plutone incontra Dante e Virgilio

Detto altrimenti: voi forse avete pensato che io volessi dire “di Platone?” No, intendo proprio i dialoghi di quel “diavolo” di Plutone, il Dio dell’Averno! Infatti una commentatrice mi ha definito “diavolo d’un uomo” (leggete il commento al post precedente!). E allora ecco i dialoghi di quel diavolo (Plutone) d’un uomo-blogger che sarei io! (post 1387)

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Trento. Sono andato in treno a Roma. Nella tratta FiRenzi-Roma spero di incontrarlo. Ma ..

sentite il caso, capitato  fresco

a me ch’ivo viaggiando una mattina

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Platone (in arancione), quello dei “Dialoghi”. L’altro è tale Aristotele, un suo amico

Ero seduto in treno, nelle file di sinistra, la poltrona un po’ più al centro, al centro sinistra, insomma. Davanti a me il computer acceso e un piccolo registratore con gli appunti che avevo preso per scrivere e pubblicare un post. A destra tre persone, nei sedili di destra, sì, a destra, avete capito bene. Da come parlavano, era chiaro che si conoscevano da tempo. Io li sento, anzi …  li ascolto e mi dimentico di spegnere il registratore! In tal modo ora posso trascrivervi fedelmente i loro discorsi. Per aiutarvi nella comprensione, vi anticipo che uno era chiaramente berlusconiano (BE); il secondo alfaniano (AL); il terzo di Fratelli d’Italia (FRI). Anch’io sono intervenuto, però solo con i miei pensieri, che nel dialogo che segue sono scritti in rosso.

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Inizia

BE: Bella cosa avete fatto a dividervi da noi, avete visto in Sardegna …

AL: Ma cosa dici … la somma dei tre è maggiore della unità iniziale …

BE: Ma intanto il tuo capo Alfano ha insultato i collaboratori di Silvio …

AL: E’ perché gli vuole bene … ha voluto metterlo in guardia. E poi che dire di quel suo collaboratore molto piccolo di statura che afferma che il governo con il quale Silvio si accinge a definire alcune riforme istituzionali non avrà vita lunga … ci vuole coerenza, diamine!

FRI: hai ragione AL. Il mio vice capo Crosetto invece ha affermato che il nuovo Primo Ministro, soprattutto nei confronti dell’estero, anche se lui è all’opposizione, sarà il “suo” Primo Ministro e lui non lo contrasterà se non su temi specifici e mai con attacchi personali o cercando di delegittimarlo. E si augura, per il bene del Paese, che il Governo Renzi abbia successo. Più di così che si può volere dalla nostra opposizione?

BE: Ma cosa dici FRI, mentre Crosetto diceva queste cose i vostri erano in piazza a reclamare elezioni subito … dai che si è capito … volete comunque rimescolare le carte sperando di scavarvi il ruolo di ucia della balanza …

Ucia della balanza … ago della bilancia … ma allora quel li l’e dei nossi…

FRI: Già, caro BE … perché Silvio cosa sta facendo? Solo che ora a lottare per essere l’ago della bilancia siete in due, voi e il gruppo di AL … quindi vedi un po’ di cambiare discorso … e pensare piuttosto alle legnate sarde che avete preso.

BE: si, vabbè…. succede, ma tanto adesso c’è il Festival di Sanremo …

AL. Che c’azzecca il Festival di Sanremo con le legnate sarde?

Anch’io me lo chiedo

BE: C’azzecca, c’azzecca … perché i media e quindi il popolo sarà attratto e distratto dalle canzonette e il nostro insuccesso non avrà poi quella grande risonanza …

AL. Ah … ho capito, devo dire che questa non l’avevo proprio pensata.

Questa proprio nemmeno io l’avevo pensata …

FRI: E poi, voi due, credete di stare tranquilli? Renzi farà un accordo con BE per le modifiche istituzionali e con AL per il governo del paese …

BE: Ma il nostro piccolo di statura dice che ciò non sarà ammesso …

FRI: Si, tanto poi chi conta è Silvio che lo può smentire da un momento all’altro … il tuo piccoletto …

BE: Lascia stare Silvio, che con la sua politica del dìvide et ìmpera, con il suo parlare con Renzi, sta disfando il PD …

FRI: Ma che dici? Il dìvide et ìmpera lo ha applicato a se stesso,  ha diviso se stesso ma non ìmpera … e poi.. il PD … prima o poi lo capiranno anche loro che conviene a tutti loro appoggiare Renzi, dopo tutto si chiamano “democratici” … ecchè … poi si smentiscono, si fanno auto goal … contestano il capo che loro stessi hanno democraticamente eletto? Mica sono fessi o suicidi …

Ecco questa l’avevo pensata anch’io: anche i “nemici interni” di Renzi, anche chi non lo ha votato, anche chi  fra i PD non lo avrebbe voluto, anche chi non ha approvato l’operazione a danno di quel Galantuomo di Letta, ora sicuramente capirà che è suo dovere e convenienza politica accettare e sostenere il risultato delle scelte fatte a maggioranza, cioè sostenere Renzi.

Pro futuro, non rimescolando il passato. Il passato sono SUNK FUND (1) soldi affondati. Sicuramente  penserà agli investimenti futuri, non alle azioni acquistate in borsa  (politica) a prezzo esoso.  Piuttosto dovrà ragionare partendo dalla situazione nella quale egli si trova oggi. Anche se diversa da quella che – ieri – egli avrebbe voluto, per l’oggi. Con realismo, senza sentimentalismi o spirito di rivincita.  Machiavelli docet (leggete il Machiavelli analizzato da Paolo Mieli nel suo libro “I conti con la Storia, n.d.r.)

(1) in Borsa. Hai acquistato 100  azioni a 300 euro. La azioni scendono a 150 euro. E’ errato acquistarne altre 100 a 150 euro per abbassare il prezzo medio delle 200 azioni a 225 euro. Quei 300 euro spesi inizialmente ti hanno procurato una perdita di 150 euro che ormai  sono sunk fund, soldi affondati, persi. Acquisterai altre azioni a 150 euro solo se pensi che poi possano risalire, non per altro motivo. Cioè: pensa da qui al futuro, non al passato.

Finisce

Ma … dove siamo? Stazione di FiRenzi! Chissà … forse … ma sì, eccolo … sale su questa carrozza … cerca un posto tranquillo … l’unico libero è quello di fronte a me. Si siede, mi saluta con un cenno. Io sorrido, gli stringo la mano “In bocca al lupo, Sindaco!” Mi ringrazia. Vorrei avvisarlo di quei tre che siedono a destra … ma come faccio? Intanto spengo il registratore, poi tiro fuori un libro a caso … “Le origini del fascismo in Italia” di Gaetano Salvemini. I tre di destra lo vedono. Messaggio chiaro. Renzi lo vede. Messaggio chiaro. Mi sorride e mi dice: “Buona lettura!”. Poi, con grande delusione di tutti, appoggia la testa allo schienale, chiude gli occhi, cerca di appisolarsi. Messaggio chiarissimo. Io continuo a tacere e a riflettere. I  tre di destra iniziano a tacere e – spero – anche a riflettere.

P.S.: se mi vedesse il mi’ babbo, dare la mano a uno di Fiore … il mi’ babbo che gl’era di Montalcino, Montalcino che manco i Senesi riuscirono a conquistare, figurati quelli di Fiore! Eppoi, noi Senesi, a codesti costì  di Fiore e gli si diede una bella strigliata da ridere a Montaperti, in quella battaglia che e fesce l’Arbia colorata in rosso … ma questa gli è un’altra storia … ovvia … gnamo … cittini … un ci confondiamo le idee … che ‘sta mattina un è serata …

(IL DIALOGO N. 2 ALLA GIORNATA DEL 13 NOVEMBRE 2014)