M & M : MARO’ E MATTEO (RENZI)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Febbraio, 2014 @ 7:43 am

Detto altrimenti: prima, rileggetevi i post n. 1382 del 16 febbraio (Renzi e i Marò) e il post n. 1399 del 26 febbraio (Marò affair). (post 1405 – 155/2014)

Marò: che abbiano sparato non c’è dubbio. Quanto alle conseguenze pare proprio che io ci stia azzeccando! La Suprema Corte indiana ha deciso “No legge antiterrorismo”. Ora applicheranno la legge comune, cioè il codice penale. Poi arriveranno all’omicidio colposo (per intendersi, qui da noi max 5 anni) etc … (rileggete i citati post precedenti, rileggete …).

Renzi. Anche lui, dice taluno, sta “sparando grosso”, nel senso che si sta impegnando su obiettivi molto costosi: “Dove prenderà i soldi?” si chiede quel taluno …

Scialla, raga, scialla! Calma, ragazzi, calma! Ma volete che Renzi, sindaco esperto, toscanaccio Doc, ragazzo sveglio e ben assistito, sia così “mona” (in toscano “grullo” ovvero stupido) da fare certi annunci senza avere pensato alla copertura finanziaria?

In effetti le possibili modalità dì azione dono due:

1) quella minimalista, non adottata da Renzi: “ho quasi tutti i fondi già impegnati, quindi posso fare solo questo poco …”

2) quella giusta, adottata da Renzi: “Stabilisco le priorità “più prioritarie”, le dichiaro urbi et orbi e poi, quando tutti hanno convenuto che queste sono le “vere priorità” … be’ allora esco allo scoperto e dico al popolo: “Gesù o Barabba?”, cioè, “Volete queste priorità vere o quelle non più attuali quali - ad esempio –  l’acquisto dei cacciabombardieri F35 o il TAV Torino-Lione?”

Il primo modo, quello sbagliato, quello non adottato da Renzi: ci si lascia condizionare da scelte del passato anche se non più attuali. Si inizia a pianificare iniziando dai flussi finanziari attual residuii, cioè (erroneamente, n.d.r.) dalla “fine” della catena logica della pianificazione.

Il secondo metodo, quello giusto, adottato da Renzi: si pianifica secondo le priorità più attuali; poi si calcola il fabbisogno finanziario necessario. Infine si cercano le coperture finanziarie. Cioè si segue il percorso corretto: a) pianificazione strategica; b) pianificazione annuale; c) verifiche mensili; d) gestione ( e correzione) dei flussi finanziari, con la ricerca della necessaria copertura finanziaria.

“Sarà capitato anche a voi ….” recitava una vecchia canzone di Raffaella Carrà … A me è capitato: io ero alla guida di una SpA con forti prospettive di sviluppo. Venni invitato dall’azionista (pubblico) di maggioranza   a “redigere la pianificazione strategica pluriennale sulla base degli attuali flussi finanziari”, il che significava, di fatto, non approfittare delle forti prospettive di sviluppo che il mercato stava offrendo alla società da me guidata. In questo caso, partire dalle coperture finanziarie residuali e non dal fabbisogno, aveva significato, per quella amministrazione pubblica, un modo comodo e sicuro per lavarsi le mani, per non acecttare le sfide del mercato, per non corerre rischio alcuno ma anche per rinunciare a qualsiasi prospettiva di crescita.

Da parte mia è chiaro che sono d’accordo con Renzi. E aggiungo:

a) Ai maggiori “oppositori interni” di Renzi: ragazzi, ha vinto lui, secondo regole che non si è inventato lui, regole che potete amare più o meno di altre, ma che sono regole legittime. Smettetela quindi di “fare gli offesi”, di assumere quello sguardo da “ciglia aggrottate di chi ha pensieri più profondi, quelli veri”, di chi induce i “lettori della propria faccia” a pensare che “io sì che la so lunga, vedrai che glie la farò pagare a Renzi” … Basta! Siate onesti verso il Paese! Anche a me dispiace, sapete, anche a me dispiace molto per quel Galantuomo di Letta (però … se avesse licenziato quella tale Ministra …), ma questo episodio è “acqua passata”, ”sunk fund”, soldi spesi, affondati, guardiamo al “da ora in avanti”. Questo è il nostro Presidente del Consiglio, il “mio” Presidente del Consiglio! Aiutiamolo! Facciamolo lavorare! Il Paese ne ha bisogno! Altro che occhiatine, sorrisetti, ammiccamenti, sguardi d’intesa, riserve mentali, atteggiamenti di sufficienza ed insulti!   Il mio non è un discorso politico, bensì un discorso manageriale, gestionale, per la gestione del Paese Italia.

b) Matteo, dai, provaci: prova a lanciare titoli del debito pubblico irredimibili in sostituzione volontaria di quelli redimibili, magari con un quid di rendimento in più. Perchè no?

Matteo, facci vedere come diventa “l’Italia secondo Matteo”.