IL COMPROMESSO, LO ZERO BASE BUDGET, LA BICICLETTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Maggio, 2014 @ 8:03 am

Detto altrimenti: e chi ha detto che i compromessi sono negativi? E poi … zero base budghet … chi era costui?  Infine, la bicicletta, che c’azzecca?      (post 1538)

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Albert Einstein diceva che “gli unici compromessi inammissibili sono quelli sordidi”.

Un esempio di compromesso sordido fu il compromesso di Monaco (settembre 1938), patto fra Hitler, Francia e Inghilterra per il passaggio dei Sudeti dalla Cecoslovacchia alla Germania. In cambio Hitler si impegnava a non avanzare altre pretese. Nel marzo 1939, Hitler invase l’intera Cecoslovacchia.

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Ma torniamo a noi. “Tizio non scende a compromessi … Caio dice sempre ciò che pensa delle persone … per Sempronio o è bianco o è nero” : positività o negatività? Ve lo immaginate cosa succederebbe se ognuno di noi dicesse in faccia a tutti ciò che pensa dell’altro? E cosa succederebbe se ognuno di noi ponesse l’altro di fronte all’aut aut kirkegardiano: “bianco o nero”, “giusto o sbagliato”, “bello o brutto” … in altre parole (meno ipocrite):  “come dico io o come dici tu”?

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Insieme, discutendo ...

Insieme, discutendo …

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Il compromesso nasce dalla comunicazione, dal dialogo, dal confronto. La verità la si trova almeno in due, dice Papa Francesco. Fra due soluzioni, il più delle volte quella valida è … la terza! L’opposto del compromesso è l’imposizione di una sola idea, di una sola tesi su tutte le altre. Ciò porta all’assolutismo, alla dittatura del pensiero dominante. Su tutto e su tutti.

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Ed allora, quando vi accorgete che la discussione di sta sclerotizzando sull’alternativa di  due sole tesi, provate ad adottare la tecnica anglosassone dello “zero base budget”, che poi significa “ripartiamo da zero, ricominciamo da capo, riconsideriamo tutto ex novo”.

Ero al primo anno universitario di chimica industriale (non ho mai fatto il secondo, perché mi sono laureato in giurisprudenza!). Al laboratorio di analisi  “via secca” ti davano una polverina dicendoti che conteneva, ad esempio, da 5 ad 8 diverse sostanze. Tu dovevi scoprire quali erano. Lavoravi ed arrivavi, ad esempio, ad individuarne quattro, il che significava che per bene che ti andasse, avresti fatto un errore (per omissione). Che facevi allora? Riprendevi il tuo quaderno di appunti e su di esso scorrevi i vari esami: “Questa sostanza c’era .. questa no … questa si ..”. Tutto si riduceva ad un si/no. Tertium non datur. Se non che, dopo qualche minuto ti ritrovavi al punto di partenza, senza aver concluso nulla! Ed allora l’unica strada era quella di ripartire da zero (zero base budget), di rifare tutte le analisi, sostanza per sostanza, ignorando i risultati (parziali) precedenti.

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thCA4LD146Ecco, nei casi di dubbio, rianalizzate tutte le posizioni, prescindendo dai “risultati” dei ragionamenti precedenti. Nel rispetto dell’Altro. E Altro lo scrivo con la lettera maiuscola per rispetto verso quella persona e verso me stesso: infatti io stesso, anch’io sono l’Altro, per lui. Solo che quando siamo bloccati in un ingorgo stradale, ce la prendiamo con gli “altri” che intasano la strada. Noi no, noi non intasiamo, noi siamo diversi, noi dobbiamo andare, noi dobbiamo passare, noi dobbiamo imporre la nostra esigenza, dobbiamo realizzare il nostro progetto (di viaggio) … noi! Noi si/Loro no.

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Riflettiamo, amiche ed amici, riflettiamo … e nel frattempo, invece dell’auto usiamo la bicicletta. Nel senso: ripartiamo da zero e consideriamo non che ci sono troppe “altre” auto ostacolano la “mia” auto (cioè: io o loro!), ma che forse vi è una terza soluzione: l’alternativa a “tutte” le auto: la bicicletta!