BANCHE E BANCHIERI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Giugno, 2014 @ 11:03 am

Detto altrimenti: … e io pago! (post 1551)

Fare banca: raccogliere il risparmio e investire su famiglie e imprese. E invece, nel per molto tempo  la banca ha “fatto finanza”, cioè ha effettuato investimenti finanziari speculativi che hanno generato guadagni nel breve termine e perdite nel medio termine.

Nel breve termine i suoi capi si sono pagati stipendi e buonuscite milionarie (in euro).

Nel medio termine i bilanci della banche hanno registrato forti perdite, i cittadini hanno versato 3.500 miliardi (tremilacinquecento miliardi) di euro agli Stati dell’UE che li hanno riversati all’UE che li ha riversati alle banche. Ovvero, per la proprietà transitiva, i cittadini hanno coperto le perdite delle banche.

Dice … sono SpA di diritto privato, possono stabilire i compensi che vogliono. Dico: eh no, caro, visto che sopravvivono con i soldi miei cioè del pubblico!

Un anno fa circa, l’ABI-Associazione Bancaria Italiana, ha impegnato le banche a non “fare finanza” per cinque anni. Mi chiedo: e prima? E dopo?

 Quotidiano l’Adige 11 giugno 2014 pag. 3 – Da Trani parte un’inchiesta che vede banche e banchieri imputati per usura, perché Bankitalia avrebbe accettato che le banche applicassero costi tali da raggiungere il livello di tasso da usura. Vediamo un po’ cosa potrebbe essere successo.

Chiedete una linea di credito, cioè la possibilità di “sconfinare” in conto corrente. Ad esempio per €10.000. Vi dicono che il tasso è (ad esempio) del 3,5% annuo. Solo che quello è il “tasso nominale annuo” (a) mentre il vostro costo finale è del 10-12%  ma questo non ve lo dicono. Ma come sui fa ad arrivare a quel livello? E’ presto detto.  Oltre che il tasso del 3,5% sulle somme realmente utilizzate, basta applicare una commissione di assicurato finanziamento (b) sul totale accordato (10.000) anche se non utilizzato. Poi, ci può essere una commissione di massimo scoperto trimestrale (c), calcolata sulla punta massima del vostro utilizzo nel corso del trimestre. Inoltre basta applicare nel calcolo degli interessi a vostro carico un ulteriore onere (d): il divisore annuo commerciale (360) e non quello solare (365) e il vostro costo aumenta di un altro poco. Ancora:  se dovete pagare commissioni ed interessi non a fine anno ma trimestralmente o semestralmente, vi è l’ulteriore onere (e) di questa liquidazione anticipata rispetto al fine anno.

 In difesa delle banche: se molti chiedono linee id credito, la banca deve essere pronta ad erogare anche se i clienti non utilizzano, quindi la commissione (b) di assicurato finanziamento è legittima. Replico: eventualmente però solo sulle somme non utilizzate e comunque va esposto in chiaro al cliente il suo costo finale, cioè il costo effettivo annuo.

 Anni settanta. Ero responsabile della Finanza Italia della STET-Società Finanziaria Telefonica per Azioni, la maggiore finanziaria italiana. Crisi creditizia, stretta creditizia e valutaria. Tassi nominali anche del 24%. Costo effettivo annuo fino al 35-40%.

 

 

 

 

 

 


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