DEBITO PUBBLICO IRREDIMIBILE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Luglio, 2014 @ 6:57 am

Detto altrimenti: perché non ci riflettiamo un poco? (post 1581)

In ambito finanziario sostituire un debito/credito di capitale e interessi con un flusso di soli interessi si chiama swap, scambio. 70 anni fa lo Stato ricorse all’emissione di titoli di debito pubblico “irredimibili”, cioè che impegnavano lo Stato a pagare solo interessi e mai il rimborso del capitale.  Le emissioni furono due e andarono a ruba da parte dei sottoscrittori.

Ma noi oggi converrebbe? Proviamo a fare due conti.

Ipotesi con titoli tradizionali

Capitale 1.000, tasso di rendimento al 1,5 %, scadenza cinque anni. In cinque anni lo stato esborsa 1000 in linea capitale e 75 di interessi, in totale, 1.075

Ipotesi con titoli irredimibili

Capitale 1000, tasso di rendimento al 2,5%, senza scadenza. In cinque anni lo Stato esborsa, in totale, 125.

Conclusione

I titoli irredimibili sono attrattivi per i sottoscrittori in quanto offrono un tasso più elevato; non rappresentano un debito dello Stato in linea capitale; il sottoscrittore li può vendere in borsa e rientrare del suo capitale.

E allora, perché non parlarne?