INCONTRI – 14) MERY MODENA, BICIGRILL DI NOMI (TN)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2012 @ 6:37 am

Bicigrill di Nomi (Tn): festina lente, dicevano gli antichi Romani, affrettati lentamente ...

 

 

Detto altrimenti: un utente del bicigrill osserva; Accoglienza, Cordialità ed Ospitalità Trentina, prima ancora che semplice ristorazione e assistenza tecnico-ciclistica, che pure non difettano!

Mery, l'animatrice del bicigrill

Mery, l'anima del bicigrill

Da due anni pensionato e dopo una parentesi di 20 anni (!) sono di nuovo ciclista. Mentre tanti anni fa, spinto dalla vigorìa giovanile, quasi snobbavo le piste ciclabili sia perché ve ne erano poche sia perchè  “non erano in salita”, oggi le apprezzo moltissimo anche se, dopo un po’ di allenamento, sono ben riuscito a rifare il Bondone da Aldeno. Ma di rifare il “giretto” Trento, Bosentino, Telve di Sopra e di Sotto, Passo del Manghen, Val Floriana, Trento (fatto anni fa con con l’amico Lino) non se ne parla nemmeno! Tanto meno quell’altro “giretto” che feci in Piemonte con l’amico Paolo: Cesana Torinese,  Monginevro, Lautaret, Galibier, Telegraf, Moncensio, Città di Susa, Cesana Torinese  … che dire? Viva la gioventù! L’anno scorso piuttosto, mi sono iscritto all’Associazione ciclistica UISP … insomma, ho ricominciato in modo più umano! E questo mio ritorno all’antico bene si sposa con una crescente cultura bicicloturistica del Paese in generale e della nostra Regione in particolare. Il che è un fatto molto positivo. Si veda, al riguardo, quanto è accaduto in Olanda, raccontato nel mio post del 28 febbraio 2012. Orbene, a forza di fare piacevolissime soste al Bicigrill di Nomi, di bermi un succo di frutta o un caffè sempre accompagnato dal sorriso della Mery, ho pensato di realizzare questo “Incontro”.       

 

Clienti? No ... ormai amici!

Mery, come è nata in voi l’idea di dedicarvi a questo tipo di attività?

Vi sono stata chiamata dopo un solo anno di gestione da parte della FIAB

Siete subentrati a precedenti gestori o avete operato ex novo? In altre parole, come si è creato ed evoluto l’ “avviamento”?

Praticamente è stata una gestione ex novo, avendo dovuto organizzare tutto

Quante persone vi lavorano?

Cinque, a rotazione, me compresa

Ciclabile Rovereto-Trento: dopo una sosta al Bicigrill di Nomi si pedala meglio ...

Una curiosità. Chi è il “capo” della vostra organizzazione?

Sono io stessa

Quali investimenti avete effettuato sulla struttura?

Il chiosco era vuoto … fai tu

Qual è la tipologia dei vostri clienti?

Di tutte le categorie: sportivi impegnati, pensionati, comitive di turisti stranieri e italiani, giovani …….

Ho notato che il vostro Bicigrill è frequentato anche da non ciclisti

Sai, essendo contiguo anche alla strada carrozzabile, abbiamo spesso famigliole, contadini, operai, motociclisti … insomma, è una struttura che svolge una funzione plurima

Ho notato che moltissimi vostri clienti sono diventati anche vostri amici, il che vi fa onore

Se l’avventore si trova bene, ritorna, e a forza di “ritornarci e ritrovarci” si diventa amici, anche se la parola è molto impegnativa. Tuttavia è indiscutibile che il rapporto che si instaura è quanto meno di reciproca disponibilità e simpatia

Bicigrill di Nomi: pedalata con amicizia e foto, tutto compreso!

Il ponte in costruzione: come cambierà la viabilità della pista ciclabile?

Se il bicigrill sarà “tagliato fuori” da un eventuale nuovo diverso percorso ciclabile, probabilmente molti ciclisti non vi si fermeranno più. No so se è prevista una sua ricollocazione in altro sito

Per evitare ai cicloturisti l’attuate pericoloso attraversamento del ponte automobilistico, invece di costruire un ponte che riporta i ciclisti dalla destra alla sinistra Adige, non sarebbe bastato, due km a monte, far proseguire la ciclabile sulla sinistra Adige anziché spostarla per questi stessi 2 km sulla destra del fiume, e invece spostare semplicemente il Bicigrill dalla destra alla sinistra Adige? In tal caso la spesa sarebbe stata assolutamente minore e i tempi di realizzazione brevissimi! Il tracciato della ciclabile a sinistra Adige esiste già, sarebbe bastata un’asfaltatina …

Di idee, parole e commenti ne abbiamo sentiti tanti. Certo che la soluzione cui accenni avrebbe potuto risolvere più rapidamente ed economicamente il problema. L’attraversamento del fiume da parte dei ciclisti locali non provenienti dalla ciclabile si sarebbe potuto ovviare con un paio di semplici raccordi ciclabili

Bicigrill di Nomi: IL PRIMO BICIGRILL IN ITALIA!

Non sono aggiornato: ho solo letto sul giornale che avreste problemi con la concessione e a mia volta ho scritto una lettera alla stampa locale per testimoniare l’ottima qualità del vostro servizio. Chiedo: in che termini esiste il problema?

Be’, abbiamo un contratto che si rinnova di vota in volta e non ci è stato disdettato. Tuttavia nel frattempo il Comune ha lanciato un bando di gara per la gestione della struttura (?) al quale noi non abbiamo ovviamente partecipato … staremo a vedere

Trentino-Sud Tirol in bicicletta

Grazie Mery. Come utente del bicigrill non posso nè voglio entrare nella questione dei vostri rapporti con i soggetti concedenti.  Ti auguro comunque che si tenga conto  dei vostri  risultati, e cioè l’ottima qualità del servizio e soprattutto i rapporti umani che avete saputo creare fra voi e la vostra utenza, la quale testimonia l’alta qualità della vostra “ACCOGLIENZA TRENTINA” dei turisti. Infatti già due volte, a me che conosco un po’ il tedesco, è capitato di ascoltare i commenti ammirati di ciclisti d’oltralpe sul rapporto amichevole che essi vedevano instaurato fra voi e i ciclisti “nostrani”, in un clima di accogliente familiarità. Che poi è ciò che maggiormente contraddistingue ogni migliore servizio turistico: la qualità dell’ospitalità trentina deve essere  prevalente rispetto ad una eventualmente superiore qualità del “servizio” in senso materiale. In altre parole, ho riscontrato che si predilige molto di più la qualità dei “modi dell’accoglienza” rispetto a quanto servito sul vassoio delle portate, il quale tuttavia, da voi, non è certo deficitario. 

Cliccate sulla foto! Ciclabile della Valle Aurina (Bz): un esempio da imitare!

Infine mi domando: il sistema delle ciclabili Trentine ha ormai valenza provinciale ed anzi deve crescere a DIMENSIONE REGIONALE, come elemento importante della attrattività turistica  trentina e sudtirolese. Non mi sembra conveniente quindi lasciare l’organizzazione delle singole tratte della rete ciclo-viaria e dei relativi servizi di supporto a ciascun Comune interessato per vari motivi: 1) occorre creare una immagine omogenea dell’Offerta Trentina, SUL VOSTRO STANDARD DI ACCOGLIENZA; 2) i ponti sono costruiti con denari della PAT;  3) in fase di crescita si decentra, in fase di recessione (quella attuale, purtroppo) si accentra; 4) occorre ricondurre le componenti della rete a sistema funzionale, non a semplice somma di addendi.

SISTEMA FUNZIONALE REGIONALE che ai sempre più numerosi cicloturisti che transitano sulle nostre ciclabili anche in folti gruppi e a più tappe gioraliere, ad esempio da Passo Resia al Garda Trentino, offra ciò che troppo spesso viene offerto da organizzazioni di fuori regione: la pianificazione del viaggio, il trasporto a monte con bus o funivia, il noleggio della bicicletta, l’accompagnamento, il trasporto bagagli, le prenotazioni alberghiere, l’assistenza medica e meccanica, depliant con le informazioni turistiche, etc.. E se deve e può essere solo un SISTEMA REGIONALE, per il Trentino la materia deve e può essere gestita solo dalla Provincia.

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