SERGIO MARCHIONNE CRITICA L’ITALIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Agosto, 2014 @ 7:13 am

Detto altrimenti: questa mattina accendo la radio e sento che tu Sergio, affermi che “noi italiani siamo tutti colpevoli, io l’avevo sempre detto …” (post 1646)

Lugano Bella ...

Lugano Bella …

Noi? Tu compreso? Caro Sergio, ma tu … tu non sei residente in Svizzera? Non ci posso credere! Sai, non concordo con questa tua scelta. Dice … ma la libera circolazione di persone e merci nell’UE? Si, vabbè dico io, ma tanto per cominciare la Svizzera non fa parte dell’UE. E poi il tuo antico predecessore Valletta aveva uno stipendio venti volte superiore a quello di un’operaio, e il tuo? Se prendi, come prendi, 450.000 euro al mese, quanto fa 450.000 diviso 2000 (cifre lorde)? Mi pare che faccia 225! Ma parliamo di cose serie … via …

Tu critichi tutto e tutti, con affermazioni che ognuno di noi da tempo sarebbe in grado di fare mentre sorseggia il caffè al bar: “Abbiamo dormito, non siamo stati incisivi, non abbiamo approfittato dell’opportunità Euro, etc.”. Mi sembri quel premio Nobel che al Festival dell’Economia di Trento ha dichiarato “Per uscire dalla crisi ci vorranno tempi lunghi”. Evvabbè, dovevamo disturbare un Premio Nobel …

Londra Bella

Londra Bella …

Tu eri solo un manager, poi a forza di accumulare stock option, cioè a forza di ricevere azioni delle “tue” SpA quale benefit aziendale, sei diventato anche imprenditore. E gli imprenditori italiani, anzi, scusa, molti imprenditori italiani, cosa hanno fatto? Hanno delocalizzato la produzione perché in alcuni paesi esteri la manodopera costa molto meno (anche se in quei paesi i diritti civili e dei lavoratori sono un optional). E chi non ha delocalizzato la produzione, ha delocalizzato la sede sociale e fiscale e/o ha delocalizzato gli acquisti, per pagare meno tasse e/o per acquistare all’estero a costi inferiori ciò che altri, Italiani e non, producono  a costi inferiori.

Mi ha sorpreso ciò che accade ai capi di abbigliamento “grandi firme”. Saviano, nel libro Gomorra, ci ha spiegato come le nostre Grandi Case fanno produrre in Italia i loro prestigiosi capi dagli schiavi cinesini di turno. Dopo di che noi paghiamo quei capi a cifre elevatissime, perché “sono firmati!”.

Nello stesso tempo, si poteva però acquistare gli stessi capi dai vu cumprà di turno, a prezzi molto inferiori, solo che quei capi venivano definiti “taroccati”.

Ora l’iter produttivo è uguale ai precedenti, solo che l’operazione spesso è organizzata da piccoli imprenditori, i quali di fatto si sono trasformati in nuovi vu cumprà.

Ancòra, per capi di buona qualità ma non “firmati” si assiste a quanto segue: negozi fino a poco tempo fa “di lusso”, espongono ora capi di qualità medio alta senza l’etichetta del produttore a prezzi molto inferiori a quanto lo stesso consumatore si aspetterebbe.

S. Marino Bella

S. Marino Bella …

E come se ciò non bastasse, ecco la ciliegina sulla torta: il tutto (cioè le merci acquistate) vengono poi spesso fatturate attraverso una società di S. Marino sulla quale si può far maturare l’utile s.q. (secondo la quantità voluta), visto che in quella centrale di evasione fiscale (delle nostre imposte) le “loro” imposte sono molto inferiori alle nostre.

E se l’imprenditore italiano deve investire denari che precedentemente ha esportato in modo clandestino? Nessun problema: si creano finanziarie estere che effettuano regolari “investimenti esteri in Italia” …

Da quanto sopra discende che si sposta il luogo nel quale si accumula l’utile e quello nel quale si pagano le imposte, ma una costa resta immutata: il luogo di produzione della merce, che purtroppo non è il “nostro”.

Di fronte a ciò, Sergio, mi chiedo e ti chiedo: tu, dove hai collocato la sede legale e fiscale della Fiat? Sai, Sergio capirai il mio sfogo ma  proprio non mi va di essere tirato le orecchie (accusativo alla greca, io ho fatto il classico), io,  in quanto Italiano (io sì, Italiano), io che vivo con una pensione sufficiente ma né d’oro né d’argento, dopo avere lavorato una vita da manager (io sì, manager)   per i tuoi colleghi imprenditori privati e pubblici.

Fin qui la pars destruens. E la pars construens? Eccola. Gli Stati Uniti d’Europa quale entità che meno peggio di altre, insieme all’altra meno peggio (USA), può ravvedersi e far ravvedere … nel senso che se giudichiamo dai risultati i governanti dell’attuale “mondo-frazionato”,  non ci resta che sperare in un ravvedimento!