QUANTITA’ O QUALITA’?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Settembre, 2014 @ 7:09 am

Detto altrimenti: i problemi qualitativi non possono essere risolti con soluzioni quantitative   (post 1662)

I cacciabombardieri F35 sono inaffidabili, troppo costosi (sic Corte dei Conti USA) e non all’altezza dei loro analoghi russi e cinesi. Eppoi (eppoi) abbiamo altre priorità. Questi sono problemi sulla “qualità” del progetto. La soluzione? Pare sia di tipo “quantitativo”. Infatti una prima  parte del parlamento dice: comperiamone solo la metà del piano originario. Al che una seconda parte del parlamento dice no, comperiamoli tutti. Una terza parte del parlamento dice:  se qualitativamente non vanno bene, non comperiamone nemmeno uno.

Dice … ma c’è un contratto, un impegno internazionale … Uei, raga, ma non lo avete studiato il latino? Inadimplenti non est adimplendum, cioè verso chi non adempie il proprio impegno (di consegnarci aerei funzionanti), non si è obbligati ad alcunché, cioè in particolare ad acquistarli! Quindi … quindi … chissà come andrà a finire. Forse alla maniera gattopardesca: tutto cambi affinchè nulla cambi.

La nuova legge sull’auto-riciclaggio del denaro (un esempio: ho portato fondi neri all’estero, li faccio rientrare da solo, senza l’aiuto di terzi). Perseguire il rientro illecito è tanto importante quanto perseguire l’uscita illecita. Si deve intervenire … e allora “puniamolo se”. Se … cosa? Se comportano pene superiori ai cinque anni di carcere. Ma se la maggior parte di quei reati non è punibile sino a quel livello … che vogliamo “babbiare” (dialetto siculo: “scherzare”)? Ma soprattutto, se è un reato … è un reato e basta. Traduciamo: io delinquo … cioè sono uno che delinque, cioè io sono un delinquente. Ma delinquo poco, quindi io non sono un delinquente. Chiaro (n.d.r.)? In matematica si direbbe: se “A” è uguale a “B” e “B” è uguale a “C”  ne consegue che  “A” è … diverso da “C”! L’avreste mai detto?

Mi viene in mente una prassi di certi alunni delle (mie) elementari ed alle scuole medie (anni ’50 e ’60): “Ho studiato da sei”: la quantità (scarsa ma sufficiente) a pretesa sanatoria della qualità. Studio un poco (ecco la “quantità”!) e mi tolgo di dosso l’etichetta (qualitativa) di “alunno non – studente”, cioè di un alunno che non studia.