NELLA POLITICA: IMPRENDITORI O IMPRENDITORIALITÀ?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Settembre, 2014 @ 9:37 am

Detto altrimenti: in politica … l’uomo imprenditore o alcune regole dell’imprenditorialità?   (post 1666)

Inizio con esporvi la conclusione alla quale perverrò: io sono favorevole all’adozione da parte della politica di alcune regole dell’imprenditorialità: Non sono favorevole  non alla discesa di imprenditori nell’agone politico.

 A Milano, dove ho lavorato per dieci anni, dicono: “O felè fa ‘l to mestè”, pasticcere fa il tuo mestiere, ovvero ognuno faccia il mestiere suo, non altro. E allora … i metodi di cui da sempre si avvale l’imprenditore possono ben essere utilizzati nel gestire la cosa pubblica, purchè ad applicarli non sia l’imprenditore stesso. In altre parole: l’Homo Politicus, il Politico, colui che si occupa della polis, cioè – oggi – dello Stato, può e deve a buona ragione e a pieno titolo utilmente servirsi di alcuni fondamentali della gestione aziendale. L’imprenditore dal canto suo, resti tale e continui a fare el  so’ mestè …

Un esempio: il Politico vuole programmare il futuro della sua terra? Esamini tutte le eccellenze potenziali del territorio e le organizzi ex novo al meglio, indipendentemente da quanto si sta già eventualmente facendo, ovvero, progetti al meglio, in ogni caso, e non vada semplicemente a rimorchio dell’esistente (tecnica aziendale dello zero base budget); riscriva e aggiorni l’ordine delle priorità e non delle ideologie; trasformi in opportunità ogni cambiamento e non lo subisca come tale; programmi per il medio-lungo termine e non per la sua legislatura in corso o successiva; abbia sempre soluzioni alternative; non si lasci sorprendere dalle emergenze; riunisca sempre, in capo a se stesso a agli altri, potere e responabilità; valorizzi e lasci spazio a chi ha idee nuove e le sa gestire, non semplicemente chi “è più alto in grado” (tecnica aziendale del funzionigramma e non dell’organigramma); motivi e responsabilizzi a cascata tutti i propri collaboratori (non sia accentratore); se un progetto va male, inizi ad esaminare il problema dall’alto e non dal basso.

 Dice … ma chi meglio di un imprenditore potrebbe fare ciò? No, raga, olim imprenditore, semper imprenditore: chi è stato ed è imprenditore, sarà sempre tale: io non mi fido … infatti egli è portato a pensare in chiave aziendale, della sua azienda … il suo “bene pubblico” è il “bene pubblico della sua azienda”. Mi sbaglierò anche … ma a pensar male … ed allora, adottiamo pure nel governo della res publica le metodologie virtuose dell’impresa, ma che ad azionarle sia il Politico con la “P” maiuscola, senza interessi e mentalità orientate alla difesa e crescita del proprio patrimonio aziendale.

E voi, lettrici e lettori dei miei post … che ne pensate? Forse che io abbia torto? In ogni caso, scrivete il vostro pensiero, dai …