MAGISTRATURA: RESPONSABILITA’ E INDIPENDENZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Novembre, 2014 @ 8:21 am

 

Detto altrimenti: non facciamo che si usino due pesi e due misure … (post 1738)

Indipendenza. Il magistrato giudica secondo il suo libero convincimento nell’applicazione e interpretazione della legge. Ovvero, non succede a lui quello che capita ai manager delle SpA cui può legittimamente essere ordinato di agire in un certo modo piuttosto che in un altro.

Responsabilità. Ma proprio il fatto di essere “indipendenti” evidenzia in capo ai magistrati l’esistenza di una responsabilità (civile) in caso di colpa grave. Infatti al “potere” (soprattutto se si tratta di “potere di decidere liberamente”) si deve unire la responsabilità delle proprie decisioni. Altrimenti la decisione rischia di diventare superficiale e irresponsabile.

Dice … ma se si insiste, noi magistrati potremmo scioperare. Cosa? Ma se un ferroviere sciopera rischia l’imputazione per interruzione di pubblico servizio! E il vostro che è? Non è uno dei “supremi” pubblici servizi? Ma via …

Dice … la responsabilità civile lede la nostra indipendenza. Osservo: quando mai? Il fatto di essere chiamati a rispondere civilmente per colpe gravo non lede la libertà – a monte – di decidere come sui vuole. E poi … potete fare come facciamo noi manager: ci assicuriamo.

Dice … ma il carico di lavoro è tale per cui ritenerci responsabili per colpa grave aumenterebbe la nostra attenzione … allungherebbe il tempo dei processi …. Osservo: a mio avviso la vostra attenzione non dovrebbe cambiare: infatti dovrebbe essere massima sin da adesso, a prescindere.

Dico: ma se i “poteri dello Stato” sono tre (legislativo, giurisdizionale, esecutivo), perché mai pensare alla responsabilità civile di uno solo di essi?

 

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