BESSARABIA – MOLDAVIA: IERI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Novembre, 2014 @ 7:06 am

Detto altrimenti: un libro che lessi nel 2010: “Nel sonno non siano profughi” di Paul Goma, Ed. Keller, ottobre 2010, titolo originario “Din calidor”, “Dalla veranda” . Un’infanzia in Bessarabia”   (post 1741, ma leggi subito il post successivo)

9788889767160[1]Si tratta di un mio post inserito nel blog di Mirna Moretti il 15 novembre 2010, quando ancora io non avevo il “mio” blog. Lo riprendo oggi per estratto per introdurre il mio post successivo.

 Inizia

La Bessarabia, questa sconosciuta! Il villaggio Mana, dove nasce Paul nel 1925, si trova nella regione Bessarabia, in Romania. A chi apparteneva la Bessarabia?

  • Inizialmente ai Turchi.
  • Poi, Bes Arabia, senza Arabia, allo Zar di Russia.
  • 1940: all’Unione Sovietica alleata della Germania nazista.
  • 1941: alla Romania, alleata della Germania nazista.
  • 1944: all’URSS, nemica della Germania nazista.
  • 1991: alla neo Repubblica Moldova.

2745491[1]L’autore, Paul Goma, è profugo in Romania per sfuggire ai sovietici. Universitario, entra in conflitto con le autorità comuniste rumene e viene incarcerato. Deluso da Ceausescu che non si sgancia dal Cremlino, promuove il movimento Charta 77. Viene arrestato e poi esiliato a Parigi. Autore autobiografico e “carcerario”. Il libro non narra tutto ciò, bensì la sola infanzia dell’autore. Per dimensione, per i caratteri di stampa, per la descrizione della repressione da parte di una o di molte dittature, per lo stile, volutamente “a scatti”, salterino, con molti incisi, interruzioni. questo libro mi ricorda le “prugne verdi”. Il messaggio principale che mi ha trasmesso è che nei paese bessarabi … “eravamo tutti figli di contadini …avevamo i nostri Greci, i nostri Russi, i nostri Ucraini, i nostri Zingari, i nostri Ebrei … erano diversi da noi, ma erano nostri … gli uomini, se non possono amarsi, devono almeno sopportarsi …” Vi pare poco? E invece è una ricchezza. Anche in Palestina, prima della intrusione GB nel dopoguerra, Arabi e Palestinesi convivevano in pace (leggi “Con il vento nei capelli di Salwa Salem – Giunti). E oggi, invece …

 Omissis

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Vasilij Grossman, nel suo splendido volume (oltre 1000 pagine)  “Vita e destino” (altro mio post che Mirna ha “postato ” alcuni giorni prima, il 10 novembre 2010, cfr. ivi) dice fra l’altro “il bene è una bontà senza voce, istintiva, cieca, fino a quando non diventa strumento e mercanzia di predicatori”. Così anche nel libro di Paul Goma.

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 Omissis

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Continua Paul: … “io Moldavo, faccio il pane ed il formaggio: tu Lipovano, fai le salcicce e la capcioanca (prosciutto); tu Ebreo, tieni il negozio del paese: tu Greco … tu Armeno, e così via, come si dice adesso, la ripartizione internazionale del lavoro, o come si direbbe, i nostri interessi non collidono. Anche se al mercato, sulla stessa strada, trovavamo in concorrenza il Greco con l’Armeno, con il Giudeo …si badi bene, nel villaggio erano il “nostro” Greco, il “nostro” Armeno etc.. La parola Giudeo non era per nulla offensiva”. Mi sembra di sognare (n.d.r.) …

Finisce qui l’estratto del mio “vecchio” post del 2010 su blog altrui (di Mirna). L’ho ripreso per avviare il discorso che farò nel post successivo: quello sulla Moldavia di oggi e soprattutto del 30 novembre prossimo, quando i Moldavi andranno ad eleggere il nuovo governo.

P.S.: “Leggete libri ma … attenzione: la lettura può generare indipendenza di giudizio”.