BESSARABIA/MOLDAVIA OGGI. E DOMANI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Novembre, 2014 @ 7:19 am

Detto altrimenti: spero ardentemente di sbagliarmi, ma certi segnali sono pericolosi … (post 1742,   ma prima leggi il post precedente)

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Senza sbocco al mare. Perché?

La Moldavia (in rumeno Moldova), ufficialmente Repubblica di Moldavia (in rumeno Republica Moldova), è uno stato racchiuso tra la Romania e l’Ucraina. La popolazione è di cica 3.700.000 abitanti. La Moldavia fu uno Stato autonomo, a lungo tributario dell’ Impero Ottomano, tra la fondazione nel XIV secolo e il XVIII secolo, quando venne spartita fra Turchi, Russi (la Besarabia) e Austriaci (la Bucovina); la parte orientale, corrispondente all’attuale stato indipendente, venne annessa dall’ Unione Sovietica nel 1940 ma subito fu invasa dalle truppe dell’Asse nel 1941 durante la seconda guerra mondiale e provvisoriamente annessa alla Romania. Dal 1944 al 1991fu occupata dall’URSS e trasformata in una Repubblica Socialista Sovietica, dichiarando l’indipendenza il 13 settembre 1991. Da quel momento, la Lingua ufficiale è il rumeno.

Ucraina. Assegnataria della Bessarabia, terra multietnica e multi-invasa (vedi post precedente). Ucraina, primo focolare delle rivendicazioni russe. Dice … ma cosa c’entra la Moldavia? C’entra, e come! Anche la Moldavia è bi-etnica: da una lato i Russi e dall’altro a Moldavi-Rumeni. Un’amica moldava, residente in Italia ma che si reca spesso nella sua patria, di ritorno da uno di questi suoi viaggi, è sconvolta e mi testimonia una situazione esplosiva: in previsione delle imminenti elezioni (30 novembre 2014), si è già creato un clima di “quasi guerra civile” (sono parole sue) fra filo russi e filo UE: le famiglie russe sono diventate improvvisamente ostili e tolgono inspiegabilmente il saluto alle famiglie moldave dirimpettaie del loro stesso pianerottolo, già loro amiche; per strada i comizi elettorali sono violentissimi; sono già iniziate violenze fisiche (incendi!) a danno delle case dei “separatisti” ovvero di coloro che non vogliono il riavvicinamento a Mosca. Le TV nazionali dicono che la Russia “aiuterà” la pacificazione. Il timore della mia amica è che si ripeta quello che è successo e che sta ancora accadendo in Ucraina.

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Tra il nostro confine di stato e quello moldavo vi è la stessa distanza che dal Brennero a Reggio Calabria.

L’odio fra nazionalità diverse residenti dello stesso Stato: mi viene tristemente alla mente la mia esperienza di volontario nell’immediato dopo-guerra balcanico. Quando giunsi nella Repubblica Serba di Bosnia era già “scoppiata la pace”, ma gli sguardi della gente, quelli che ognuno riservava all’ “altro”, alle persone dell’altro gruppo (etnico e/o religioso) era terribile: oscuro, minaccioso, rancoroso, silenziosamente aggressivo. Ecco, udendo le parole della mia amica mi vengono alla mente quegli sguardi. Mi viene alla mente la discriminazione nazista e fascista degli Ebrei, quella turca degli Armeni e dei Curdi, quella africana dei Tutzi … insomma: preferirò di gran lunga – anzi sto pregando in tal senso – che questo mio post sia un “post sbagliato” e che non succeda nulla di tutto quello che ora io sto temendo possa accadere, piuttosto che risultare poi colui che – da bravo blogger-quasi-giornalista – ha dato in assoluta anteprima una notizia importante, quella della guerra civile moldava in occasione delle imminenti elezioni moldave del 30 novembre prossimo.

P.S.: oltre alla diversa visione della politica estera (pro Europa o pro Mosca), vi è un altro tema che incendia i comizi: quello dell’accusa di “ladro” che ogni oratore grida all’altro, nei due “sensi di marcia”. In una cittadina moldava di soli circa 30.000 abitanti ci sono decine e decine di supermarket e di farmacie private: aperte e gestite con quali denari?