LOUIS BRUNELLI A VEZZANO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Novembre, 2014 @ 7:15 amDetto altrimenti: una favola vera, di Natale, anzi, “sul” Natale, tutta italiana (post 1745)
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Una iniziativa del Circolo Culturale Nereo Garbarini di Vezzano, presideduto da Fabio Trentini, e della sua Vicepresidente Verena Depaoli.
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LOUIS BRUNELLI. Hanno un bel dirgli che ora il Trentino non è più Tirolo. Luis è nato a New York nel 1941, città nella quale i suoi erano emigrati dal Bleggio (Rango e Cavaione) nel 1913, ovvero emigrati “dal Tiroloâ€! E la rivista trimestrale che ha fondato e diffonde negli USA, “Filò†contiene e notizie e vita del “Tirolo†per gli oltre 5.000 “abbonati†(gratuiti) italo-ameriocani, in lingua inglese. Già … perchè questa è una sua particolarità : tradurre nella lingua del posto, l’inglese, le notizie del paese d’origine, in favore di generazioni che ormai non hanno più tanta confidenza con il “talianâ€.
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Ce lo spiega bene il giornalista Alberto Folgheraiter che presenta il relatore della serata, all’interno della sala conferenze della Canonica di Vezzano, messaci a disposizione dal Parroco, Don Roberto Lucchi. Il Bleggio … “Allora conosci Don Marcello Farina originario e con casa a Balbido†– “Si, certo, è un amicoâ€. E’ fatta, mi dico. Se è amico di Marcello è anche amico mio. Luis raccoglie notizie dalle valli del “Tiroloâ€: la prossima è la Val di Sole. Egli si avvale di 40 collaboratori fissi in Trentino (Luis, mi accetti come quarantunesimo?) Dopo tutto anch’io sono un tuo “collega†emigrato: dalla Liguria al “Tiroloâ€!). Il sito? www.filo.tiroles.com.
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Ma non è la sua rivista al centro della conferenza, bensì il Natale e la sua Storia esposta in uno splendido dialetto trentino con accento USA! Provo a sintetizzarla.
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Luis è nato a N.Y. al primo piano di un palazzo di periferia, povero, senza balconi, tutto mattoni e ringhiere antincendio, di quelli che per vedere il cielo dovevi sporgere la testa e guardare verso l’alto, perpendicolarmente. Al terzo piano, in tre stanzette altrettanto anguste, una famiglia di napoletani, assiepati in sole due delle tre stanze … perché la terza conteneva solo tanti scatoloni dai quali, poco prima di ogni Natale usciva il “Natale Napoletanoâ€, personaggi, luci, addobbi stile Spaccanapoli. “E noli bambini si saliva a guardare quel miracolo …â€. Ecco, forse è proprio da quella stanzetta che è nata la passione per la Storia “del†Natale, per le sue origini, il suo diverso essere nello spazio e nel tempo, passione cui ora Luis ha molto tempo da dedicare, ora che dopo oltre quarant’anni di lavoro come orientatore psicologo, è retired, in pensione e vive in una bella località nel verde, a 90 km dal centro di New York.
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La sua conferenza è arricchita da 238 slides (ci tiene a sottolinearlo), è stata scritta 15 anni fa ed è stata rappresentata in “Tirolo†e in Usa in molte località : la Storia del Natale dai tempi dell’antica Roma ad oggi.
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In estrema sintesi: la festa del natale è nata laica-religiosa presso i Romani, è diventata la Festa del Natale con Gesù, in parte sta ridiventando la festa di un natale consumistico, che Louis cerca di riconvertire alla spiritualità originaria.
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Antica Roma. Subito dopo la giornata più corta dell’anno (21 dicembre), si rinasce alla vita:
- 17-24 dicembre: festa dei Saturnalia (Saturno, Dio dell’agricoltura)
- 25 dicembre, festa del Sol invictus, Dies natalis Solis invicti
- 31 dicembre – 4 gennaio, Festa delle Calende
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In questi giorni non si lavora, si fa festa, i padroni servono gli schiavi … In particolare, alle Calende, ci scambiano regali. Patrona delle Calende è la dea Strenia (da cui le “strenneâ€). Quindi, natale romano come rinascita della vita (ovvero dell’agricoltura) grazie al ritorno del Sole. Roma, con la sua religiosità panteistica e le sue strade imperiali, esporta le proprie feste in tutto l’impero e – con il suo censimento della popolazione – pone le basi storiche dell’à mbito Natale entro il quale nascerà Gesù, la Nuova Vita. Ecco la continuità : dal natale al Natale. Ma in che giorno è nato Gesù? Non vi è certezza che sia il 25 dicembre, se non altro perché in inverno i pastori non portano le pecore al pascolo … ma questo è solo un dettaglio storico.
La Chiesa “adotta†il Natale per sopprimere il paganesimo, ma deve scendere a compromessi. il popolo è ancora troppo superstizioso e Papa Gregorio, quando nel 540 invia S. Agostino a convertire gli inglesi, gli raccomanda di permettere a quelle popolazioni di continuare a sacrificare il bestiame, com’era loro tradizione. Incertezza ed ambivalenza della Chiesa, fino al Concilio di Tours del 567 che “sancisce†ufficialmente la data del 25 dicembre. In prosieguo (1600-1700) i protestanti cancellano la festa.
Per sommi capi (la conferenza è stata molto lunga, mi scuserete): il Natale di S. Francesco, ovvero del Santo che fa rivivere ed umanizza la ricorrenza ed il Fatto che essa celebra, segnando una svolta nella liturgia della Chiesa.
E poi Louis ci parla delle storie delle varie componenti: dell’albero, del presepe, delle luci, degli astri e delle stelle,  dei portatori di doni, dei Santi, degli addobbi, delle renne, dei regali, delle poesie, dei canti, delle musiche … insomma di ogni particolare componente della ricorrenza nel tempo e nello spazio, per concludere con il “suo†Natale made in USA del “suo†Presepe per “molte fasi successive†(6 dicembre St. Claus; 8 dicembre, S. Lucia; 13 dicembre, la Madonna;24 dicembre, le luci; 25 dicembre, Adeste Fideles; e quindi regali per tutti per 11 giorni) ben oltre la semplice “aggiunta dei Re Magi nel presepeâ€, Presepe realizzato nel giardino di casa con figure in legno che comprendono i personaggi del mito, della fede e della liturgia e i componenti della sua famiglia, intenta a leggere i brani di Isaia.
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Che dire? Il Natale di Louis è comunque un Natale ricco: ricco di desiderio di ritorno alla spiritualità ed anche – va detto – ricco di mezzi “mondaniâ€: lo spazio disponibile in un grande giardino, una grande casa, la necessaria disponibilità economica per realizzare tutto ciò, etc.. ma soprattutto ricco della sua grande vitalità , del suo grande amore ed interesse per l’Evento e, last but not least, ricco della sua grande famiglia, dei suoi cinque figli ormai grandi e sposati e dei tanti nipoti che si riuniscono intorno al loro genitore e nonno. Bravo, Louis, grazie, Louis! Buon Natale a te e alla tua Famiglia.
Firmato: blogger Riccardo
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P.S.: LUIS:  amore per le proprie origini. “Nostalgia”, letteralmente “dolore per il (mancato) ritorno” nel senso di “amore per il desiderato ritorno non (ancora) realizzato (alle origini)” Ma … Luis … be sure  … don’ worry … tu, con quello che fai, ritorni nel “tuo Tirolo” ogni giorno … you’ re coming back to your Tirol every moment of your life! What can we say but … welcome, Luis and thank you very much indeed for all! And …lissen to me:  as soon as I receive the poem, I’ll traslate it  in a new italian edition …almost  a new poem.
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