“SUITE FRANCESE”, DI IRENE NÈMIROVSKY – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Dicembre, 2014 @ 4:55 pm

Detto altrimenti: sono a casa, con l’influenza. Che fare se non leggere e scrivere? Tuttavia vi avverto: a questa prima seguiranno altre puntate, nel senso che voglio riflettere, man mano, su come meglio trasferirvi i sentimenti che suscita in me (e spero anche in voi),  questa lettura. Senza fretta.  I warned you, vi ho avvertito!   (post 1830)

Post 1830, anno 1830: La Francia si scaglia contro la politica coloniale (altrui) ed occupa il Madagascar. A Modena viene giustiziato Ciro Menotti. Mazzini fonda la Giovine Italia. Pietro Maroncelli e Silvio Pellico vengono graziati dopo dieci anni di Spielberg. Il Pellico scrive “Le mie prigioni”.

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Prima puntata – “Suite francese”, Biblioteca Adelphi 482, edizione originaria 2004; italiana, 2005, con la corrispondenza allegata e la postfazione: 415 pagine, €19,00 ottimamente investiti. Opera composta fra il 1941 e il 1942 da Irene Nèmirovsky, di religione ebraica convertitasi poi al cattolicesimo nel 1939, ha vissuto e lavorato in Francia dove si era rifugiata a seguito della rivoluzione russa d’ottobre. Arrestata dai nazisti in quanto ebrea, fu deportata nel luglio del 1942 ad Auschwitz, dove morì un mese più tardi di tifo. Anche il marito, Michel Epstein, che aveva cercato di farla liberare, verrà mandato a morte nelle camere a gas nel novembre dello stesso anno, sempre ad Auschwitz.

Sono orgoglioso. Si tratta di uno di quei libri che avevo scelto “a fiuto”, anni fa, volteggiando con lo sguardo sui ripiani della libreria come un falco in cerca della sua preda, libr … andomi un attimo in stallo, ritornando sui miei … volteggi, calando rapidamente per esaminare più da vicino ogni possibile preda … fino a quando la decisione: è questa! (Preda mica tanto che poi sono andato alla cassa a pagare!).

Mirna Moretti

Mirna Moretti

Un gruppo di amici, l’Accademia delle Muse (siamo un centinaio). Fra i quattro libri proposti dalla nostra GL-Gran Lettrice Mirna Moretti (v. anche suo blog)

  •  “Suite francese” di Irène Némirovsky
  • “Un giorno questo dolore ti sara’ utile” di Peter Cameron
  • “Stoner” di John E. Williams
  • “Uno chalet tutto per me” di Elizabet Von Arnim

a seguito di democratica votazione, è stata scelta “Suite francese”! Scelta …  per cosa? Per discuterne tutti insieme in una nostra prossima riunione. Ed allora, eccomi a rileggere questo splendido “quasi-romanzo-testimonianza storica”.

Il manoscritto

Il manoscritto

Scrive Mirna: Le sue due figlie salvarono alcuni documenti, e fino alla loro maggiore età finirono sotto la tutela di Albin Michel e Robert Esmenard (che dirigevano una casa editrice) Denise conservò tali documenti in una valigia, la stessa in cui li aveva trovati e, per anni, non aprì neppure la valigia forse per il rancore che nutriva nei confronti dei genitori che per salvarle le avevano affidate ad un’amica francese, tale Sig.ra Dumas di cui presero il cognome conservando il loro nome francese. Poi un giorno Denise aprì la valigia e vi scoprì un manoscritto della madre. Ne riconobbe la grafia, il colore azzurro dell’inchiostro preferito. Lo lesse, erano i primi due tomi di un’opera in cinque volumi che resterà incompiuta “Suite Francese”. Tempo dopo Denise parteciperà alla presentazione di un romanzo di una scrittrice francese: le si avvicinò con in mano una copia del libro per chiederle un autografo. La scrittrice, come si usa per fare una dedica, le chiese : “Come ti chiami? ” Denise Epstein”. Curioso, hai il nome della più grande scrittrice francese del secolo.” “Era mia madre – disse subito Denise – posseggo anche un manoscritto inedito ” -. Fu chiamato l’editore che decise di pubblicarlo senza neppure leggerlo e così Irène Némirovsky Epstein scrittrice del tutto dimenticata tornò a vivere riguadagnando un posto nella storia della letteratura francese del ‘900.

 

Ho iniziato a rileggere questo libro senza la matita in mano. Poi l’ho presa, per segnare alcuni punti irrinunciabili. Quali? Vedremo quali nella prossima puntata. Per ora vi dico solo che tratta della vita dei Francesi al momento dell’occupazione Tedesca nella seconda guerra modiale. Due giorni prima di essere arrestata, Irene scriveva: “La cosa più interessante è che gli eventi storici sono appena sfiorati, mentre viene investigata la vita quotidiana,  affettiva e soprattutto la commedia che questa mette in scena”.