EDIPO A COLONO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2015 @ 3:54 pm

Detto altrimenti: Carneade, Chi era costui?   (post 1890)

Post 1890, anno 1890: Codice Penale Zanardelli, ma … più potere ai militari, quasi un pre-fascismo. Festa del Primo Maggio: la prima volta.

La nostra Prof Maria Lia Guardini nella biblioteca Civica di Trento: prosegue il commento alla lettura dei classici (prossimo appuntamento, 9 febbraio ad ore 10,00: prepararsi sulla Medea di Euripide e di Seneca).

 

Don Lisander

Don Lisander

Per chi ha letto quel romanzetto ove si tratta di Promessi Sposi … a chi piace a chi no, il Manzoni. A me si anche se è paternalistico verso i poveri, la provvida sventura, il dolore che purifica etc. Oggi Don Lisander potrebbe forse essere di CL! A me piace non certo per questo aspetto, che gli contesto, ma per il Manzoni pittore della natura e dei sentimenti, il Manzoni sarcasticamente critico della politica del più forte, delle leggi così complicate che se hai un buon avvocato le puoi rigirare come vuoi, il Manzoni alla “je suis Charlie” contro il potere, il Manzoni che fa parlare in dialetto toscano i contadini baggiani (briazoli): “Oh, in quanto a questo! – disse l’oste: … Dunque leva tutti quest’imbrogli, e porta in vece un altro fiasco; perché questo è fesso …”.

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Dunque, qualche capitolo prima, Don Abbondio si domandava chi fosse quel tal Carneade. E qui, alla mia lettura, chi non ha fatto studi classici si potrà ben chiedere chi fosse Sofocle, l’autore della tragedia Edipo a Colono. Edipo, complesso di Edipo, “Edipo Re”, “Edipo a Colono” … via, trovate tutto in internet, quindi lo dò (ma si scrive poi con l’accento?) per scontato …

th5IPCO1YQPrima di Sofocle, Eschilo ha dato la via al teatro, introducendo sulla scena il dialogo fra due persone. Così facendo ha interrotto l’evoluzione della lirica corale verso il melodramma: Teatro batte Melodramma uno a zero. Eschilo ha piena fiducia negli Dei e nella crescita della Polis, dello Stato, del suo PIL e della sua politica (la politica all’epoca era solo politica di guerra).

Sofocle: v. dopo.

Euripide: più concentrato sull’uomo sulla sua ragione, sulla sua personalità. Inizia con ottimismo, ma il suo ottimismo finisce poi nello sconforto totale: si sale in alto per poi cadere dall’alto. L’idea della democrazia è meravigliosa: peccato che resti solo un’idea (così anche Tucidide)

Aristofane, ne “Le rane”: gara poetica fra Eschilo e Euripide. Aristofane fa dire a Sofocle: “Io non gareggio, faccio il tifo per Eschilo ma scendo in gara solo se vedo che rischia di vincere Euripide”.

Tutti questi signori sono vecchi. Anche la democrazia di Atene è vecchia. Lo è anche se Atene è il luogo dell’accoglienza degli esuli, degli immigrati (Colono – dove è nato Sofocle – è un sobborgo di Atene): lo si vede nella lode che il coro fa della bellezza di Atene lode che pure contiene i semi della tristezza, della fine (anche nel discorso del coro sulla vecchiaia). Infatti è la descrizione dell’Atene dell’infanzia, modificata dai segni della vecchiaia. i “narcisi” narchè, narcosi, morte.

Il coro in Sofocle esprime il pensiero dell’autore. Anche in questo Sofocle ha innovato. non più il pensiero della gente, del pubblico, ma il suo. Altre innovazioni sofoclee:

  • il coro aumenta da 12 a 15 componenti fra i quali il “capo” (coreuta) diventa attore egli stesso. Con il che …
  • … Sofocle aumenta il numero deli attori da due (proto-agonista e deutero-agonista) a tre (trit-agonista) …
  • … introduce elementi scenici.

thFZPHLNWLSofocle “si muove verso” Eschilo me se ne differenzia: entrambi si rifanno agli Dei, ma Eschilo ha una visone positiva, Sofocle no: per Sofocle gli Dei sono i responsabili del male del mondo. Edipo ha una sola colpa, quella di essersi punito per una colpa non sua, bensì degli Dei. Tuttavia in Sofocle manca una denuncia contro di essi, manca una professione di ateismo, bensì c’è una ostinata rassegnazione alla fede, una completa accettazione dell’essere, del vivere.

Sofocle “crea” il prototipo dell’eroe tragico che si differenzia da quello di Euripide, che è più umano, psicologicamente più credibile.

L’Edipo a Colono è una tragedia. E se poco prima della fine edipo “scompare” accolto fra gli Dei? In un bosco sacro? In un limbo di pace? … subito dopo, alla fine, le sue due figlie-sorelle dicono: “Abbiamo nostalgia anche della soffrire, non abbiamo più nemmeno la sofferenza”. Se non è una chiusura tragica questa …

 Letta oggi la tragedia ha in se’ elementi di modernità

  • Le donne spesso sono migliori degli uomini;
  • è consuetudine (perversa) rapire le donne ed esercitare il ricatto;
  • la democrazia non “realmente vissuta e praticata”, invecchia.
  • ciò che non è mai messo in dubbio è l’accoglienza dell’ “altro” e la fede alla parola data. Considerazioni queste che, a mio avviso, sono l’elemento di luce che squarcia le tenebre della tragedia.