AFFRONTIAMO IL NOSTRO FUTURO IN UNA PROSPETTIVA MAGGIORMENTE “PRESENTE”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Aprile, 2012 @ 8:11 am

 

Detto altrimenti:  proviamo a fare un bilancio del “presente”. L’Italia, ove noi viviamo, noi che siamo “Le genti del bel paese là dove ‘l sì suona” (Dante Alighieri, Inf. XXXIII), la nostra bella Italia però non è una SpA in cui si redigono bilanci, cioè prospetti economici, patrimoniali e finanziari. Ma una sorta di  “bilancio” tuttavia  oggi occorre pur farlo …


Non è una SpA, si diceva, se non altro perchè, dovendone redigere un bilancio e parlando dell’ aspetto patrimoniale, ai suoi azionisti … pardon … ai suoi cittadini, si parla solo di una parte del passivo e cioè del debito diretto dello Stato (e non anche di quello delle sue Società per Azioni … quelle sì che sono SpA!). Ugualmente non si parla loro dell’attivo patrimoniale, cioè degli immobili di sua proprietà, quali ad esempio le faraoniche sedi della Banca D’Italia, che ormai, grazie alla possibilità di trasmettere dati e documenti via internet e stante la quasi totale eliminazione di circolazione del denaro contante, sono diventate solo un costosissimo ed inutile status symbol.

Dice … immobili? Molti di quelli della CRI, Croce Rossa Italiana, a sentire la trasmissione Report, sono in rovina o addirittura spariti dai bilanci, bilanci peraltro non forniti da anni al Ministero competente (sic)! E che dire dei siti archeologici in sfacelo? (Tuttavia sembra che per Pompei gli interventi siano avviati! Evviva!)

Reggia di Carditello, particolare degli interni

Ma che dire della Reggia di Carditello (Na), prima ristrutturata, poi vandalizzata ed ora messa all’asta? E del preziosissimo mobilio sette-ottocentesco della Reggia di Venaria Reale (To), rubato con i TIR? Che valore avranno o avranno perso questi cespiti? Di quanto io stesso, cittadino italiano, sono stato derubato, d’arte e di danaro? La chiudo qui. Tuttavia a mio avviso, da un esame completo dell’ aspetto patrimoniale non si dovrebbe prescindere.

Invece, nel redigere quel “bilancio”, si può ben prescindere dall’ aspetto economico. Infatti in uno Stato vi sono “cose” da fare anche se non producono utili economici diretti riscontrabili a bilancio, quali le relazioni internazionali, l’assistenza agli anziani, la mobilità, la difesa del territorio dalle calamità naturali che poi sono calamità umane, in quanto, ad esempio, in Via Fereggiano ed alle Cinque Terre (Ge) è l’uomo che è stato una calamità, non la natura! Quindi, d’ora in poi, chiamiamole proprio così, “calamità umane”.

Resta un “bilancio” meramente finanziario, che poi bilancio non è bensì un prospetto fonti-impieghi, cioè una situazione finanziaria, quanto entra e quanto esce dalla cassa, ed interessa soprattutto nella misura in cui vada ad incrementare o a diminuire una parte del passivo patrimoniale, cioè il debito diretto dello Stato.

Ecco che gli interventi dell’attuale Governo sono anche “aziendali” in quanto “finanziari” e in quanto pongono le basi per una “Pianificazione di medio termine.” del Paese. Al che io dico: “bene però”. Infatti nel frattempo, oltre che della macroeconomia e macrofinanza di medio termine ci si dovrebbe maggiormente occupare anche della microeconomia e della microfinanza di brevissimo termine, anzi attuale, del “presente”, appunto … come  si diceva. In altre parole: come fa la gente comune ad arrivare a fine mese? E i giovani a programmare un minimo di futuro? E gli “esodati” a campare? E le piccole imprese a non chiudere?

Un paradiso da valorizzare: il Delta del Po

Per converso, quali e quante piccole iniziative nel campo del turismo, della microagricoltura, dell’arte, potrebbero e dovrebbero essere attivate “subito” (!), magari attraverso cooperative di giovani guidate da qualche persona un po’ meno giovane ma con tanta esperienza in più? Un esempio? Prendete il Delta del Po, affidatene la promozione turistica e la gestione ad una cooperativa del tipo di cui sopra, finanziatene l’onere di avviamento e poi vedrete quante decine di migliaia di turisti in più arriverebbero a visitare il sito e a spendervi euri sonanti!

 

Dove prendere i fondi necessari? Dalla sospensione delle Grandi Opere Pubbliche, dagli acquisti dei caccia F 35, dalla cessazione dei finanziamenti ai partiti politici che non hanno più rappresentanza in parlamento, dalla riduzione di sprechi e privilegi, etc.. Con queste risorse occorre fare come si fa con le ricchezze confiscate alle mafie: destinarle direttamente ad attività economiche e sociali, giovanili e non.

Ebbene? La ricchezza non è da criminalizzare!

Nessuno è perfetto, tanto meno il Governo Monti. E poi ho già avuto modo di scrivere che è inutile parlare solo di ciò che abbiamo fatto bene: era solo il nostro dovere. Parliamo invece di ciò che ancora non va. Al riguardo, il maggiore difetto di cui faccio carico a questo Governo è di essere composto solo da persone “ricche” che da tempo vivono su un piano diverso da quello della gente che ricca non è, gente che non può attendere, che non ha scorte e riserve per superare la fase della crisi attuale (di cui non è certo responsabile questo Governo, diciamo pane al pane …).

Ma … dice … i nostri interventi sono equi … Equità? Pronti! I ricoverati in casa di riposo pagano l’IMU sulla loro casa d’origine (che non abitano più, pur essendone rimasti proprietari), per di più considerata seconda casa (!) e le fondazioni bancarie non la pagano. Equity schould be made with a different stuff, direbbe Shakespeare, l’equità dovrebbe essere fatta di una stoffa diversa … (cfr. W. Shakespeare, “Giulio Cesare”, Orazione di Marco Antonio per la morte di Cesare, ma lì si parlava di “ambizione” non di equità e di stoffa più “forte” e non semplicememte “diversa”). E poi dicono che io sono troppo critico! Ma fare una cosa del genere l’è come anar col cul ne le pedate … per dirla in dialetto trentino, cioè è come andarsele a cercare le pedate, non vi pare?

Equità. In una intervista al TG regionale di ieri sera, 6 aprile 2012 ore 19,30, il Vescovo di Trento, Monsignor Bressan, interrogato su come pensa che la gente viva questa Pasqua, ha affermato: “Mi pare che chi ha le leve della finanza e del comando più che agire, “reagisca”  … Mi sarei aspettato un intervento più equo, indirizzato maggiormente verso le grandi ricchezze. Secondo la dottrina sociale della Chiesa anche la ricchezza privata deve essere impiegata per il bene comune. Vedo bene l’attuale impegno dei giovani che esorto a non sfiduciarsi mai”. Monsignor Bressan …  lo incontri per strada, in estate, a mangiarsi il suo cono gelato. E’ stato molto all’estero. Nativo di Arco di Trento, il suo accento risente un po’ del tanto inglese parlato (…”qui, in fronte della Chiesa”,  traduzione  dall’ “ … in front of the Church”!).

Cartellone pubblicitario o ... "cartello"?

E poi, quante resistenze (non superate dal Governo) per far fare il preventivo agli avvocati o per liberalizzare l’acquisto del carburante da parte dei gestori dei distributori di carburante! Ma invece quante di meno per mettere in concorrenza gli edicolanti e i tassisti (ma se ne sentiva proprio il bisogno?). E il trattamento du superfavore alla banche, ricapitalizzate con i nostri soldi che poi  loro a noi credito non ce lo fanno più, ma a loro stesse si, lo fanno, quello?  E il tetto alle super retribuzioni? E la cancellazione del cumulo di super pensioni, super stipendi, super incarichi, super benefit? E la riduzione significativa del numero dei parlamentari (non del solo 10%, via … siamo seri!). Dice … non sarebbe bastato … ok, ma intanto noi “gente comune” avremmo ingoiato l’amara medicina con più convinzione e serenità, visto che questi equi provvedimenti avrebbero coperto di una sorta di “soave liquor gli orli del vaso”, per dirla con Torquato Tasso (“Gerusalemme Liberata”, I°, 3° strofa).

Dice … ma vi abbiamo dato le liberalizzazioni … risparmierete … Si, vabbè, risparmieremo forse qualcosa “in futuro”, ma nel frattempo dobbiamo con certezza trasferire “subito” al fisco quei probabili futuri risparmi. Una partita di giro. Ben che vada ci perdiamo in valuta! Possiamo solo consolarci che non ci troviamo nelle condizioni peggiori: ci sono sempre gli immigrati, i Greci …

Ristoranti? Sempre pieni ... a Roma!

E poi, di che lamentarsi? Infatti, pensate un po’ che delicatezza ci è stata usata: le nuove tasse sulla casa si pagano a giugno e a dicembre. Così abbiamo i soldi: basta non andare al mare in estate e destinarvi le tredicesime a dicembre. Dice … a pensar male si fa peccato ma … si indovina! Allora aveva ragione Berlusconi (e noi che non l’avevamo capito … Berlusconi … che ci aveva promesso mare e … monti. Monti l’abbiamo, chissà però se ora avremo i soldi per andare al mare …), quando affermava che la crisi italiana non è come quella greca, aveva ragione Berlusconi  a dire che qui da noi i ristoranti sono sempre pieni! Infatti basterà non andare più al ristorante ed ecco che saltano fuori i soldi per far fronte ad una ulteriore, nuova tassa (altra partita di giro).

Jean de Santeul (1630-1697)

Ma dai … castigat ridendo mores … (come disse il poeta latinista francese Jean de Santeul) e poi, non mi fraintendete: io non faccio politica attiva in senso tradizionale. Volendo sintetizzare: elogio e ringrazio questo Governo per ciò che fa ora rispetto a ciò che altri stavano  facendo o non facendo subito prima (e non faccio nomi …). Peraltro, nell’ambito di ciò che questo Governo fa ora e di ciò che potrebbe/dovrebbe  fare ora, mi permetto qualche osservazione critica. Comunque, la mia politica – ve ne sarete accorti – consiste nel “diffondere e difendere” le mie idee su argomenti che interessano la Polis, cioè i Cives … cioè tutti noi. E di discuterle, queste idee, sempre nel massimo rispetto di quelle altrui, così come mi aspetto che gli Altri rispettino le mie. E se sbaglio … mi corrigerete.

P.S.: … zioni, …zioni, liberalizza … zioni … prossimamente parleremo delle privatizza … zioni