ERCOLE E I LUPI (PADRE E FIGLIO)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Marzo, 2015 @ 6:39 am

Detto altrimenti: Ercole Incalza, fino a ieri, chi era costui?   (post 1971)

Post 1971, anno 1971 – Nel gennaio mi sono sposato. Per il resto oggi – rileggendo le cronache dell’anno – mi chiedo: ma dove vivevo io, a quell’età? In un limbo immaturo e disinformato, inconsapevole della maggior parte dei fatti rilevantissimi che il Paese stava attraversando.  Lavoravo in banca, alla Comit. La banca, “quella” banca mi piaceva, il lavoro che stavo facendo no. Confesso che stavo vivendo con il paraocchi. E dire che avevo studiato, una laurea etc.. Allora mi domando: se questo era il (purtroppo) elevato grado della mia  (colpevole) “inconsapevolezza”, quale maggior grado di cecità era diffuso fra le gente – ed era la maggior parte della popolazione – che non aveva studiato come me?

vabbè, lo so, quello era un leone e non un lupo, ma non ho trovato altro ...

Vabbè, lo so, quello era un leone e non un lupo, ma non ho trovato altro …

Ercole Incalza. Sotto il governo Berlusconi fu creata e gli fu affidata una unità speciale del ministero dei lavori pubblici, quella che avrebbe dovuto realizzare le Grandi Opere Pubbliche. Le opere pubbliche. Vanno assegnate con pubbliche gare d’appalto. I criteri erano due: il massimo ribasso e l’ “offerta economicamente più vantaggiosa”. Già la terminologia (della seconda modalità) è ambigua e appare come un doppione della prima. E invece no: la prima si spiega da sola ed era ed è riservata agli appalti non complessi. La seconda è riservata agli appalti più complessi (Grandi Opere) e prevede che la scelta della ditta alla quale affidare i lavori non sia fatta solo sulla base dell’offerta al prezzo più basso, ma sulla base della valutazione di tanti elementi suscettibili di una valutazione soggettiva: e già qui ….

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(Ma anche “il prezzo più basso” è una gran  cavolata: infatti pur di vincere le ditte offrono prezzi incredibilmente bassi, salvo poi reclamare pesantissime revisioni di prezzo in corso d’opera, facendo sballare ogni previsione di spesa. A riprova di ciò, la stessa legge del prezzo più basso ha indotto le stazioni appaltanti ad inserire una clausola: non si accetta chi dichiari di avere un utile inferiore a  tot %!).

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Ma poi sono venute fuori le Grandi Opere Pubbliche. Ed allora ecco la speciale unità ministeriale che le può affidare con affido diretto ad un General Contractor … uno che “fa tutto lui”. Ora mi spiego. Nei casi normali si hanno soggetti separati che si aggiudicano il lavoro per gara: il progettista – costruttore; il direttore lavori; il collaudatore, nel senso che – sul piano operativo – vi è chi opera e chi controlla. Con il General Contractor no. Fa tutto lui: se la canta, se la suona, porta la croce e fa il morto. Il Direttore Lavori poi … normalmente verifica l’esecuzione dei lavori, il rispetto dei prezzi concordati etc.. da parte del progettista-impresa che esegue il lavoro. Capirete invece che se “per ragioni d’urgenza” non si fa gara ma si affida tutto con assegnazione diretta ad un unico General Contractor di quel tipo, viene meno ogni garanzia di economicità, sicurezza, trasparenza, etc. etc..

Ed allora, ben venga l’inasprimento delle pene per i corrotti, ma allo stesso tempo  si metta mano alla spropositata e infinita congerie di norme che regolano i lavori pubblici … o no?

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Sempre con lo sguardo al futuro, anzi, .. all’infinito futuro

Ercole Incalza per decenni è stato il sovrano assoluto di questa gestione separata, separata da ogni controllo, distributore di lavori colossali. Il Rolex regalato al figlio del ministro Lupi è solo una briciola del fiume di … interessi paralleli al filone d’oro del denaro degli appalti. Una briciola piccola ma significativa. Don Ciotti recentemente ebbe a dire che temeva i danni provocati da chi viola la legge, ma ancor di più chi quelli di chi opera secondo leggi sbagliate.

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“Ti prego papà, non me lo fare restituire …”

E il ministro Lupi? A mio avviso si deve dimettere di corsa chiedendo scusa e facendo restituire dal figlio quel Rolex. Che poi Lupi mia aveva addirittura stupefatto quando aveva affermato che Il TAV Torino Lione si deve fare “Perchè su quella linea passa il 30% delle merci” (sic!). Il 30% di quale 100% mi sono chiesto io!? E poi, perchè non dice che quel 100% negli ultimi 20 anni è andato sempre diminuendo? perchè non ci dice l’attuale grado di assoluto parziale utilizzo della capacità merci della attuale ferrovia? Perchè non ci dice che tanto i treni merci NON possono viaggiare oltre i 90 kmh (e allora, a che serve parlare di Alta Velocità per le merci?) e che alle merci non interessa “arrivare prima” bensì “arrivare all’orario previsto” (sono due cose ben diverse, per chi nel frattempo si fosse distratto).

Il Bignami del perfetto ministro dei trasporti

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Dice … ma allora tu, caro il mio blogger, sei un NO-TAV!! Eh no, cari miei, io non sono un No-Tav, sono un “No-abolire-il-cervello”! Infatti se il TAV serve, e magari serve, allora spiegatelo con motivazioni valide, quelle giuste, non con affermazioni superficiali, da bar del dopo partita, dopo averle lette in auto, mentre vi portano al ministero, sul “Bignami del perfetto ministro dei trasporti”!

(Foto qui a fianco: be’ … anche quella del ministro Lupi è una storia, anzi una storiella …  (tipicamente) “romana”!

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