PERCHÉ I LUPI SE NE VANNO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Marzo, 2015 @ 9:15 am

Detto altrimenti: perché loro si e altri no?    (post 1976)

Post 1976, anno 1976 – A capo della finanza Italia della Stet- Società Finanziaria telefonica p. A, Torino, la prima, più grande società finanziaria italiana. Due anni prima ero impiegato della Comit. Ma per capire quale sia stata la “vera” fortuna che io ebbi,  leggete il post sul mio nuovo capo di allora: Ruggero Cengo Romano, il mio terzo genitore, per gli insegnamenti di lavoro e soprattutto di vita che mi ha dato con il suo esempio!

Io non credo. Io non sono un credente. Ma no … cosa avete capito? In Dio io credo! Ben altra è la “verità” alla quale io non ho mai creduto: e cioè io non credo che chi sia sorpreso con le mani nel sacco o quasi, se la possa cavare come lo Stato della canzone Don Raffaè del compianto Fabrizio De Andrè:

“si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità”

th[6]meritandosi il plauso di chi … di chi in realtà non vedeva l’ora che togliesse l’incomodo! Appunto. Un po’ come gli operai che avevano costruito la piramide con i suoi segreti: il faraone li faceva uccidere, che non li svelassero a nessuno quei segreti!  E qui da De Andrè passo al Manzoni: “ Troncare e sopire, sopire e troncare molto reverendo padre ..”. Ecco, troncare, sopire, far dimenticare, togliere dalle prime pagine altrimenti … altrimenti ce n’è per tutti noi. Tutti “noi”? No, scusate, avrei dovuto dire “ tutti loro”. Già, perché le “nobili dimissioni”,  il gesto di “alta responsabilità” lo vediamo quando l’impiccio sfiora grossissimi interessi economici: furti continuati ed aggravati del denaro e della fede pubblica (la rapina alle tesorerie dei partiti) e l’abbuffata degli appalti pilotati: hai visto mai che si scoperchi tutto! E infatti ce lo diceva il buon Craxi che tanto “così fan tutte” (le segreterie dei partiti, le commissioni aggiudicatrici, etc.).

Ed allora, che fare?

I partiti? Dice ,… via il finanziamento pubblico, così imparano! Eh già, signori … io stesso la pensavo così, ma questa volta non sono stato uno stupido ed ho cambiato idea. Infatti solo gli stupidi non la cambiano mai! E oggi, con l’abolizione del loro finanziamento pubblico,  ‘l tacon l’è pezo del bus: stai arbitrariamente abusando degli antibiotici? Ed io vieto gli antibiotici. Ecco come mi suona oggi l’abolizione di quel finanziamento.

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Francesco Merloni, Min. LL.PP. (Governo Ciampi): come hanno sciagurato la sua nobile legge!

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Ma veniamo ai lupi, anzi, ai Lupi. Il sistema Incalza vigeva da decenni: il burocrate aveva più potere del ministro. E il ministro se lo teneva buono. Solo che “vietare” l’antibiotico – in questo caso inquisire Incalza e dimissionare il ministro – non è una soluzione sufficiente. Nemmeno è sufficiente inasprire le pene per questi reati. Infatti occorre esaminare eventuali colpe del passato (ove non prescritte, per carità, ci mancherebbe altro!) e soprattutto riscrivere le regole per gli appalti pubblici: oggi sono troppe, complicate, contraddittorie, ambigue, eludibili come una fetta di emmenthal svizzero, la quale si sa, è piena di buchi! E dire che i nostri antichi padri romani (Romani d’un tempo, capiamoci!) ce lo avevano ben insegnato che “plurimae leges corruptissima republica”!

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E invece, nel frattempo, sopire e troncare, troncare e  sopire, molto reverendo padre … (Firmato Don Lisander, in arte Alessandro Manzoni)

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